martedì 25 settembre 2012

Tell The Owl - Argomento ⑦ :

Pagani di Ieri e di Oggi: religione, moda, fanatismo



Devo dire che questo settimo argomento del progetto Tell The Owl è realmente impegnativo infatti ho cercato di trovare una giornata dove non avessi tanti impegni per potermici dedicare..

Allora comincio nel spiegare le mie credenze , io conobbi quest'arte 10 anni fà grazie a due signore che mi indirizzarono verso un culto particolare che però rispecchia completamente i miei ideali , questo culto è stato tramandato oralmente e anche tramite alcuni propri scritti, risale alle prime forme dell'antica religione e diciamo non ha niente a che fare con i culti neo.pagani che a mio avviso essendo una rievocazione ai giorni d'oggi del paganesimo tralascia dei punti più che fondamentali dell'antico culto distaccandosi completamente.

Non sono contro le correnti Neo.Pagane come la Wicca, perchè rispetto il pensiero di qualsiasi credenza , infatti ho avuto modo di studiarla a lungo proprio per capire come veniva espressa l'arte della vecchia religione e dei culti originari in questa nuova corrente ,solo che non mi sono ritrovata concordante su la maggior parte dei punti che caratterizza questo credo. Quindi ho continuato a seguire il culto che mi era stato indirizzato da due praticanti con molti piu anni di me quando ho scoperto questo cammino , che rappresenta perfettamente il mio pensiero e i miei ideali ..
solo è un pò piu complicato adattarlo ai giorni nostri perchè è un elevazione spirituale che dentro le mura di una casa non ha efficacia per la mancanza di contatto con le energie che si utilizzano ed ha altri usi che una volta era piu facile praticare , forse questo è un punto non concordante con la Wicca perchè alcuni scrittori dei vari testi su questa nuova corrente, semplificano adattando al giorno d'oggi delle pratiche tralasciando dei dettagli fondamentali per la riuscita delle stesse pratiche che si utilizzavano una volta e quindi di rado riescono a far elevare lo spirito a maggiore conoscenza.

Ecco perchè dico che bisogna prendere le correnti Neo.Pagane con le pinze e i libri inerenti , perchè senza una cultura approfondita sui vari culti originari si può arrivare a ben poco di capacità...

Quindi per non allontanarmi dall'argomento "pagani di ieri e di oggi" inizio nel dire che ormai e malincuore bisogna ammettere che l'1% delle persone che "dicono" di praticare quest'arte sia pagana che Neo.pagana sanno realmente di cosa si tratta e il vero senso di quest'arte.
Purtroppo questi culti stanno diventando una moda tra i più giovani e non riescono nemmeno a capire che cosi facendo ovvero con poche reali documentazioni e poca informazione arriveranno a ben poco!
questa è anche colpa della piattaforma d'internet che divulga informazioni senza reali fonti e con scarse fondamenta , quindi un culto cosi stupendo ma anche complicato perchè bisogna scavare nel passato ,viene ormai considerato una fantasia degli adolescenti incuriositi da i vari film sulla "magia" ma che con la realtà centrano ben poco , quindi ridicolizzato buttando giù ideali che dopo tante battaglie , dopo milioni di vite bruciate per far sopravvivere nel corso dei secoli sta perdendo mano mano il reale significato diventando cosi un gioco per tredicenni.

Bisogna anche ammettere che in quel 1% di persone che sanno realmente di cosa si tratta quest'arte la metà finge , si crea dei finti personaggi per innalzare la sua credibilità ma quando realmente provi a parlarci per condividere le conoscenze ti rendi conto di quanto poco realmente sappiano.

Sinceramente questa situazione mi fà imbestialire perchè ci sono tante persone come me che dopo anni e anni di studio di credenze preistoriche , di mitologia , antropologia e teologia si sentono dire da adolescenti insolenti e ormai dentro la foga del "fanatismo e moda" che noi non ci capiamo granchè e quando con tanta pazienza si prova a far capire qualcosa l'aiuto viene anche disprezzato e sinceramente ognuno è padrone di vivere nella propria realtà!

Sono founder di un forum che si chiama la "Sorgente Pagana" il senso del mio forum è di divulgare il più possibile reali informazioni su quest'arte e tutto ciò che la caratterizza.
E' stato fondato 2 anni fà e più si và avanti e più mi rendo conto di quante lagune ci siano nelle persone che si avvicinano a questo credo , purtroppo tutto ciò è anche colpa degli esponenti delle correnti neo.pagane che pubblicano libri , creano associazioni ma alla fine di informazioni utili ne contengono ben poche.

Io non capisco come sia possibile praticare (c'è chi dice anche da anni) un culto Neo - Pagano ovvero che segue gli antichi culti pagani ,senza aver studiato perlomeno essersi informati sui propri antenati. Come si può dire di seguire una corrente Neo.Pagana che adatta ad oggi un antico culto senza conoscere le basi , le pratiche , le tradizioni dell'antica religione?

Non avrebbe senso e non ha senso.

Ma purtroppo le lagune sono oceani. E bisognerebbe partire dall'inizio dei tempi , ma anche da proprio il termine "Pagano - Paganesimo" .

Il paganesimo oggi pare riacquistare una nuova vita , e tornare a fare parte delle religioni seguite da migliaia di persone. Ma sotto questo termine , a tratti ambiguo , si celano realtà spesso molto diverse , sincretistiche , che ben poco hanno a che fare con l'originale concetto. Vediamo pertanto di fare un pò di chiarezza dal punto di vista filologico , cercando di identificare cosa s'intende con il termine paganesimo.

Nell'Enciclopedia Europea (Garzanti 1979) alla voce "Paganesimo" si legge: "La religione dei pagani. Il termine pagano designa colui che non ha aderito al cristianesimo ed è rimasto fedele all'antica religione". L'origine del vocabolo è spiegata in vario modo. Per la maggior parte degli studiosi (e gia per C. Baronio nel 1586), paganus equivale a rustico: i pagi, villaggi, sarebbero stati appunto l'ultimo rifugio del paganesimo.

Gli Studiosi di storia delle religioni sono soliti a dividere le religioni in tre grandi gruppi:

- Le Religioni della preistoria;
- Le Religioni dei popoli storici;
- Le Nuove Religioni

Delle prime sappiamo pochissimo , mancano infatti le fonti per comprendere il tipo di culti e credenze che animavano la vita religiosa di questi nostri lontani progenitori , possiamo solamente desumere alcuni dati dei ritrovamenti archeologici.

Le seconde comprendono moltissime religioni oggi ritenute "estinte", e sono quelle propriamente definite "pagane" , oltre ai grandi monoteismi. Ma questi non sono oggetto del nostro studio.
Le nuove religioni sono culti nati negli ultimi due secoli, alcune sono ancora considerate sette: i bambini di Dio , i Testimoni di Geova, i Mormoni , le varie chiese africane e orientali , la wicca eccetera.

Esistono moltissimi modi per approcciarsi alla storia delle religioni. Le religioni del mondo antico , per consuetudine, sono infatti riunibili in gruppi: le religioni dei popoli del vicino Oriente ; le religione indoeuropee ; le religioni mediterranee ; le religioni dei popoli del Nord ; i culti misterici.

Le religioni del Vicino Oriente , che possono anche essere definite mesopotamiche , comprendono i culti: Accaidi , Assiri,Babilonesi , Cananei, Cartaginesi, Egizi , Elamiti , Fenici, Hurriti, Nabatei , Abitanti di Palmira , Parsi , Semiti , Siriani , Sumeri , popoli di Ugarit, seguaci dello zoroastrismo.

Tra le religioni indoeuropee figurano i culti di : Cretesi-Micenei ; Pre-elleni ed Elleni (la cosiddetta religione omerica) , Frigi , Ittiti , Slavi , Sciti.
Tra le religioni cosiddette mediterranee compaiono le fedi di : Baschi , Etruschi ,Italici , Romani.

Tra le religioni dei popoli del Nord vi sono i culti di : Baltici, Celti, Finnici, Germani, Lettoni,Lituani, Magiari,Prussiani,Ugrofinnici.
Infine i culti misterici , diffusi in quasi tutte le aree prese in considerazione, si possono dividere in : Misteri di Adone, Misteri di Attis e Cibele, Misteri di Dioniso, Misteri di Adone , Misteri Eleusini , Misteri di Iside e Osiride , Misteri di Mitra , Misteri orfici , Misteri di Samotracia.


Prima di andare avanti e rimanendo quindi in argomento di culti preistorici sarebbe opportuno soffermarci un attimo sulle Traccie dell'antica Dea.
L'importanza e l'antichità del culto rivolto a divinità femminili sono considerevoli. Immagini sacre di chiaro aspetto femminili sono associate ad alcune tra le più antiche testimonianze archeologiche dell'espressione religiosa e mantengono , peraltro , la loro efficacia ancora nel mondo contemporaneo.
Le raffigurazioni della divinità femminile rappresentano una vasta gamma di forme , dalle rappresentazioni aniconiche, in cui compaiono in maniera astratta gli organi della riproduzione , a quelle perfettamente iconiche, assai elaborate e decorate con regale eleganza. Le immagini di questo genere risultano collegate a tutti i principali momenti e aspetti dell'esistenza umana, dalla nascita all'iniziazione, dal matrimonio alla riproduzione e alla morte.
(Enciclopedia delle religioni a cura di M.Eliade, Milano 1988 voce "culto della Dea").

E' ormai assodato che il culto della Dea è continuato nel tempo , mutando forma, conoscendo momenti di crisi, istituzionalizzandosi in una serie di figure chiave di dee dai differenti nomi.
Sono molti i miti che riguardano la Grande Madre tramandati su tavolette d'argilla databili a circa 4'000 anni fà, che in realtà sono le più antiche scritture giunte sino a noi. In questi miti la Grande Madre è sempre onnipotente e onniscente, crea dal nulla o da se stessa la terra, il cielo,le acque e tutto ciò che vive nel mondo, quindi uomini,animali e piante, e anche gli altri Dei.
Più tardi anche Esiodo nella Teogonia parlarà di Gaia come generatrice del cielo stellato, Urano , che si unirà a lei per fecondarla e generare il mare,i monti e gli altri dei. La Grande Madre è quindi una divinità assoluta. l'unica che possegga il segreto della vita e della fertilità e che possa trasmetterlo , a sua esclusiva discrezione , a tutto ciò che esiste.
Questa idea è nata nella preistoria dall'osservazione della donna come persona in grado di rimanere gravida e , mutando il proprio aspetto fisico, partorire , per poi tornare ad assumere le caratteristiche fisiche di una fanciulla , la kore , come se nulla fosse avvenuto. Inoltre la donna aveva il tremendo potere di nutrire con il latte del proprio seno il neonato, decretandone cosi la vita o la morte. L'agente fecondante era ritenuto legato alle acque, al vento , ai raggi della luna e solo piuttosto tardi l'uomo prese coscienza del suo ruolo nel processo di creazione di una nuova vita. Anche le mestruazioni legavano la donna ai cicli lunari , alle maree, alle piene dei grandi fiumi come il Nilo, ai cicli della vegetazioni , alle migrazioni degli animali, tutte cose sacre per la mentalità degli antichi. Non deve stupire che l'uomo abbia riconosciuto tardi il suo ruolo, infatti solamente alla fine dell'Ottocento è stato scientificamente provato che lo spermatozoo penetra nell'ovulo femminile , producendo quindi il concepimento vero e proprio.

Tra gli ambiti pertinenti alla Grande Dea vi erano anche la cultura dei cerali e la medicina. alcuni studiosi ritengono che sin dagli inizi del tempo le donne abbiano raccolto frutti,radici, e piante commestibili per sfamare la comunità, mentre gli uomini erano dediti alla caccia. Ed è quindi plausibile che durante la raccolta le donne avessero sviluppato una serie di conoscenze su luoghi, tempi e modalità di crescita di piante come il riso e il grano e similmente, sopratutto sperimentate su se stesse, avevano conosciuto i poteri curativi o velenosi delle piante.

Cosi facendo le donne essendo sempre a contatto con erbe e piante scoprirono anche la forza degli Allucinogeni , involontariamente e inconsapevolmente assumevano anche sostanze che alteravano la realtà e quindi (successivamente anche nella "caccia alle streghe" ) la motivazione di alcuni aspetti allucinogeni nelle confessioni obbligate dagli inquisitori erano dovute a effetti di determinati parassiti ad esempio "Ergot" un fungo parassita allucinogeno che cresceva nelle piante di grano di solanacee , ovvero un grano "povero" per i contadini o abitanti di villaggi , che conduceva a chi lo assorbiva anche tramite il semplice mangiare il pane degli effetti di trance alterato che gli faceva credere anche di essere riuscite a "volare" realmente.

Tutte le varie esperienze e conoscenze provate su pelle erano state tramandate di madre in figlia ed erano divenute patrimonio culturale di gruppi che si erano stabiliti in zone nelle quali era possibile coltivare i cereali e allevare il bestiame , senza dover seguire le migrazioni dei branchi di animali selvatici per procurarsi il cibo necessario alla sopravvivenza.

Sempre a causa delle manifestazioni divine delle quali delle quali la donna era parte, come ad esempio la ciclità dei fenomeni naturali, l'essere femminile era strettamente legato alla divinazione e alla magia.

Quindi ci fà considerare che tutte questi riferimenti storici risalenti a 6000 anni prima di Cristo , di quanto era importante il ruolo della donna e di quanto fosse legato al divino più di quanto si riconosce tutt'ora.


Penso che l'arte della vecchia religione ha degli antenati primordiali sulle pratiche e il modo di vivere quest arte secoli addietro, da quando l'uomo è un abitante di questo pianeta ha sempre cercato di darsi una spiegazione sulla propria esistenza e di conseguenza ha sempre cercato di analizzare ciò che lo circonda perchè era quello che si basava la sua vita , una volta sopravvivere significava lottare tutti i giorni con energie naturali molto potenti distruttive, però allo stesso tempo ammirava le stesse energie dare vita a ciò che di conseguenza teneva in vita gli abitanti della Terra , quindi diventava sempre più consapevole che ciò che lo circondava era vivo tanto quanto o se non oltre l'umanità stessa.
Con il tempo analizzando e provando sul proprio corpo questo grande ciclo di forza creatrice e distruttrice imparò a utilizzare le stesse forze come un arma per proteggersi ed utilizzarle per la sua sopravvivenza in modo da poter convivere con loro riuscendo poi ad avere un'esistenza migliore.
Tutto ciò portò l'essere umano ad utilizzare queste grandi forze in modo sempre presente nella propria vita , come l'utilizzo del fuoco per scaldarsi quando il vento del nord era di passaggio o per rendere migliore il cibo , cosi via ogni forza elementare poteva essere utilizzata perchè le stesse energie tenevano in vita l'uomo.

Con il passare del tempo maggiori consapevolezze miglioravano la vita su questo pianeta, ma conducevano lo stesso uomo a stare a contatto sempre più stretto con queste grandissime forze ignote.
Ogni istante di vita era una continua lotta per la sopravvivenza con delle energie benevoli e non a noi ancora ignote , energie che non potevano essere contrastate con l'istinto animale perchè non avevano una forma fisica.

Successivamente l’essere umano senti il bisogno di dare un identità, un personaggio a queste grandi forze che erano parte essenziale della loro vita . Così cominciarono a nascere le prime forme di divinità e così via nei secoli cominciarono a nascere i veri e propri pantheon ,ognuno di loro aveva un compito ben preciso nella vita dell’uomo.

Cosi facendo nacquero le prime arti magiche che erano concentrate completamente su la forza della natura , cercando di dominarla e utilizzarla per i propri scopi , quindi l'uso di rituali propiziatori e non , per fertilità , buon raccolto , buona semina , per favorire la caccia e etc.
L'uso di pozioni utilizzando la conoscenza di piante e erbe , le prime forme divinatorie e da qui il festeggiare i solstizi e equinozi anch'essi una parte essenziale della sopravvivenza perchè stabilivano il tempo giusto per seminare , raccoglie e cosi vià.

Ogni cosa era studiata alla perfezione dai cicli lunari , i cicli solari , i cicli della terra e dei suoi abitanti per permettere di vivere in perfetta sintonia con essi e avere un andamento di vita migliore.

Anche le stesse Divinità erano simboliche non rappresentavano come pratica la dottrina cattolica l'essere umano come figlio di Dio nato con questo aspetto perchè somigliante al grande padre , ma bensi il contrario , la figura era nata sotto somiglianza dell'uomo perchè esso gli potesse dare un aspetto e un simbolismo visivo per poterci parlare e chiedere un aiuto .
Tante divinità per molteplici scopi ma che alla fine erano un modo per dare forza e incitamento per superare la vita di tutti i giorni e riuscire in miglior modo a eloggiare le energie presenti su questo pianeta.

Sarebbe infinito continuare a parlare di come sono nati gli antichi culti , mitologie apparte che forse sono le piu recenti.

Il mio discorso è che molte volte gli scrittori che hanno creato le correnti Neo.Pagane come la Wicca tralasciano dei simbolismi antichi che non andrebbero tralasciati ma bensi spiegati e integrati nelle pratiche perché cosi facendo tralasciano dei punti essenziali che caratterizzano i culti pagani e che si distaccano completamente dall’antica religione invece di adattarla al giorno d’oggi senza fare tagli.
Anche perché ognuno di noi è libero di seguire il culto che ritiene piu opportuno per i propri ideali ma se si segue un culto “recente” che segue le orme di uno antico e nascosto nel tempo deve prima cercare di studiare il suo antenato per poter da solo capire il reale senso di questa credenza perché appunto molte volte gli scrittori riassumono troppo anche quello che non dovrebbero .

Facendo si che chi si avvicina per la prima volta a quest'arte senza aver studiato nulla in proposito rimane con dei dubbi infiniti e non capisca realmente il senso di come sono nate determinate credenze e il perchè si usa venerare questa divinità per una cosa o per un altra e cosi via.

Quindi una cosa che posso consigliare a chiunque si sta avvicinando ora in questo mondo è per prima di censurare completamente il mondo del web a meno che vi sia consigliato qualche sito da persone più esperte , di valutare chi vuole darvi un "insegnamento" e cosa più importante invece di andare a spendere i soldi per libri new age o prima di buttarvi su una "nuova" corrente di studiare , fare ricerche e informarsi a quale culto è legata la nuova corrente , in modo da conoscere le origini e poter applicare come autodidatti il vostro sapere alla frenetica vita di oggi. Poi bè dopo che avrete capito le origini dell'antica tradizione in questione, saprete da soli valutare gli scrittori new age che realmente praticano le caratteristiche del culto che dicono di aver rievocato al giorno d'oggi.
Quando appunto avrete una basilare cultura di fondo sarà tutto più semplice.


Un Abbraccio!

Fonti mie ricerche su libri vari.

Documento di Daphne VolvaRagnarok

Modern Witch League 5#: Alfabeto di strega:


F - come Futhark

"So che restai appeso ad un albero sferzato dal vento
per nove notti intere,
ferito da una lancia e consacrato a Odino
offerto da me stesso a me stesso.

I più sapienti non sanno dove nascono
le radici di quell'albero antico.
Non mi confortarono con il pane,
né mi porsero il corno per bere.

Guardai verso il basso,
afferrai le Rune,
gridando le afferrai;
caddi dall'albero.

Appresi nove canti di potere
dal figlio famoso di Baldur,
padre di Bestla,
ed ebbi un sorso del prezioso idromele
misto con magico Odrerir.

Poi diventai dotto, sapiente,
crebbi e prosperai:
parola da parola mi diedero parole;
azione da azione mi diedero azioni."


Il Fuþark antico (o Futhark antico) è la più antica forma di alfabeto runico, utilizzata dalle tribù germaniche nei dialetti del germanico nordoccidentale durante le invasioni barbariche tra il II e l'VIII secolo, in iscrizioni su manufatti come gioielli, amuleti, attrezzi, armi e pietre runiche. In Scandinavia, l'alfabeto fu semplificato fino a trasformarsi nel Fuþark recente a partire dalla fine dell'VIII secolo, mentre gli Anglosassoni e i Frisoni lo ampliarono finché esso divenne il Fuþorc antico-inglese dopo che il fonema /a/ proto-inglese confluì in /o/ in ambienti nasali.
Al contrario del Fuþark recente, che rimase in uso fino in tempi moderni, la conoscenza di come leggere il Fuþark antico fu perduta, e fu solo nel 1865 che lo studioso norvegese Sophus Bugge riuscì a decifrarlo.

Alcune teorie sulla sua origine:
L'alfabeto runico è stato creato indipendentemente anziché evolvere da un' altro alfabeto.
La scrittura runica è stata utilizzata dapprima in Europa meridionale e in seguito portata nel nord dalle tribù germaniche.
L'alfabeto runico è stato creato da quello Greco oppure da quello Latino e/o Etrusco.
Le prime iscrizioni runiche conosciute datano I sec. d. C. mentre la maggior parte le troviamo nei secoli successivi con un numero particolarmente elevato di iscrizioni datate XI sec. d. C. Le iscrizioni Runiche sono state ritrovate in tutta Europa, dai Balcani alla Germania, alla Scandinavia e alle isole Britanniche.

Caratteristiche salienti
Nelle più antiche iscrizioni runiche la direzione della scrittura è variabile. In seguito si afferma la tipologia da sinistra verso destra.

La divisione delle parole non era in uso nella scrittura runica, sebbene occasionalmente si riscontri la presenza di uno o più puntini usati per questa funzione.



Esempi di Tipologie di iscrizioni runiche

Iscrizioni su steli funerarie con inciso il nome di chi le ha eseguite oltre al nome di chi è stato sepolto ed il nome di chi ha fatto incidere la pietra. In un epoca più tarda su steli e urne si riscontrano incisioni di testi cristiani in lettere runiche.

Iscrizioni magico/religiose: preghiere e maledizioni, formule magiche ed incantesimi.

Iscrizioni relative al commercio: troviamo molti esempi di comunicazioni commerciali, ordini e descrizioni di merci, scuse per non aver pagato in tempo, nomi di produttori, marchi di prodotti. Le iscrizioni commerciali si trovano spesso incise su tavolette o bastoncini in legno.

Iscrizioni relative alla politica; hanno a che fare con questioni di legge, personaggi storici che attestano di essersi nascosti da qualche parte dal nemico, messaggi segreti riguardanti combattimenti durante le guerre.

Firme di artisti e artigiani: orefici, fabbri, incisori, falegnami, costruttori di chiese, spesso troviamo il loro nome inciso sulle loro opere. Anche gli oggetti spesso hanno il loro nome inciso sopra e/o il nome del possessore.

Iscrizioni semplici: es. “Jan è stato qui”, su rocce, su grandi pietre e su edifici.


Alfabeti Runici

Antico Futhark germanico ( Elder Futhark )

Rune Gotiche

Futhorc Anglo-Sassone ( Anglo-saxon futhork )

Futhork “giovane” ( Younger Futhork )

Rune Ungheresi ( Székely Rovásírás )

Rune Turche ( Orkhon )

Rune Siberiane ( Yenisei )

Cirth ( alfabeto runico creato da J. J. Tolkien )

Rune Armaniche ( create nel 1919 da Guido von List )

Fonti:
"Runemal, il Grande libro delle Rune"



Modern Witch League 5#: Alfabeto di strega:


E - come Equinozio

In astronomia, si definiscono equinozi i due istanti nel corso dell'anno in cui il Sole si presenta all'intersezione tra l'eclittica e l'equatore celeste, (il Sole si trova perpendicolare all'equatore e la separazione tra zona illuminata e zona in ombra della Terra passa per i poli).


La parola "equinozio" deriva dal latino "equi -noctis" e significa "notte uguale" al dì. La definizione puramente teorica di lunghezza del dì si riferisce all'intervallo di tempo compreso fra due intersezioni temporalmente consecutive del centro apparente del disco solare con l'orizzonte del luogo geografico. Usando questa definizione, la lunghezza del dì risulterebbe di 12 ore. In realtà, gli effetti di rifrazione atmosferica, il semidiametro e la parallasse solare fanno sì che negli equinozi la lunghezza del dì ecceda quella della notte.
Gli equinozi di marzo e settembre sono i due giorni dell'anno nei quali hanno inizio primavera e autunno.
Nell'emisfero settentrionale, l'equinozio di marzo (che cade il 20 o 21 marzo), è l'equinozio di primavera, e l'equinozio di settembre (che cade il 22 o il 23 settembre) è l'equinozio d'autunno; nell'emisfero meridionale, questi termini sono invertiti.

Gli equinozi possono essere considerati anche come punti ideali nel cielo. Anche se la luce diurna nasconde le altre stelle, rendendo difficile vedere la posizione del Sole rispetto agli altri corpi celesti, il Sole ha una posizione definita relativa alle altre stelle.
Mentre la Terra gira attorno al Sole, l'apparente posizione del Sole si sposta di un intero cerchio nel periodo di un anno. Questo cerchio è chiamato eclittica, ed è anche il piano dell'orbita della Terra proiettato sulla sfera celeste. Gli altri pianeti visibili ad occhio nudo (Mercurio, Venere, Marte, Giove e Saturno) sembrano muoversi lungo l'eclittica poiché le loro orbite sono su un piano simile a quello della Terra.
L'altro cerchio nel cielo è l'equatore celeste, ovvero la proiezione dell'equatore terrestre sulla sfera celeste. Poiché l'asse di rotazione della Terra è inclinato rispetto al piano dell'orbita, l'equatore celeste è inclinato rispetto all'eclittica. Due volte l'anno, il Sole incrocia il piano dell'equatore terrestre. Questi due punti sono gli equinozi.
Il punto dell'equinozio di primavera dell'emisfero settentrionale è anche chiamato punto vernale, punto dell'Ariete o punto gamma (γ), mentre quello dell'equinozio d'autunno è anche chiamato punto della Bilancia (ω). Tuttavia, a causa della precessione degli equinozi, questi punti non si trovano più nella costellazione da cui prendono il nome.
L'istante nel quale il Sole passa attraverso ogni punto di equinozio può essere calcolato accuratamente, così l'equinozio è sempre e solo un particolare istante, e non un giorno intero.


L'Equinozio di Primavera

Il periodo equinoziale di primavera è strettamente legato ai culti di fecondità e fertilità che sin dalle origini della storia e preistoria umana, hanno scandito i tempi sacri per assicurarsi la vita, il cibo, la prosperità.
Non a caso i suoi simboli sono uova, conigli e colombe e la stessa morte e resurrezione divina del Cristo rimanda ai ben più antichi riti di morte e rinascita del re dell'anno.
Ma a scandire, ancora una volta, il tempo della rinascita è la Luna, dea del ciclo Vita-Morte-Vita.

La più antica festa di Primavera del mondo pare essere Sham El Nessim le cui tracce risalgono a circa 4700 anni fa. Sham el Nessim (Sham el Nisseem, Sham el Niseem), letteralmente «fiutare il vento», è festeggiata in Egitto e segna l’inizio della primavera. Cade il primo lunedì dopo la Pasqua copta, ma le sue origini sono legate alle origini dell’Egitto stesso. In epoca Faraonica essa era una ricorrenza legata all’agricoltura, i cui riti di fertilità furono inglobati dal Cristianesimo nei riti Pasquali.


La Luna equinoziale

Sia la Pasqua ebraica sia quella cattolica utilizzano come astro indicatore del tempo sacro la Luna.
La Pasqua ebraica cade infatti al plenilunio del primo mese lunare dopo l'equinozio primaverile. Mentre quella cristiana e cattolica fu fissata, anch'essa a Nicea, nella prima domenica dopo il plenilunio che segue l'equinozio primaverile.
Abbiamo visto come la luna della Candelora “marcava” l'arrivo precoce o tardivo della stagione primaverile.

Per il contadino era di vitale importanza prevedere con la massima esattezza l'andamento dell'anno agricolo, perché solo così si sarebbe assicurato il necessario per la sopravvivenza. Scrive Grimaldi: “Due grandi momenti contrassegnano l'attività annuale del contadino. Dall'equinozio di primavera a quello autunnale si assiste ad un notevole intensificarsi ed estendersi dei ritmi lavorativi nel corso della giornata, mentre nel periodo invernale si hanno pochi impegni nei campi, i ritmi produttivi rallentano e la gente trova il tempo per riscoprire momenti di intensa socialità” (Grimaldi, p.42)
La luna del 2 febbraio governa il tempo del Carnevale (l'ultimo novilunio d'inverno) e indicando l'inizio della Quaresima permette di allineare il tempo pasquale con l'effettivo arrivo della primavera. Se l'ultimo giorno di Carnevale cade esattamente il 2 febbraio ci ritroveremo una Pasqua precoce (detta alta) ossia molto prossima all'equinozio di primavera.
E' la luna di Pasqua che regola la scansione delle feste mobili: il primo plenilunio che cade dal 21 marzo in poi determina nella domenica successiva la ricorrenza pasquale, così come stabilito a Nicea. .
La prima data possibile è quindi il 22 marzo, per i cristiani: la scadenza pasquale più alta detta anche “in chiave anteriore”.“Grazie al gioco della luna sull'anno tropico, Pasqua cambierà tra questa chiave anteriore e la sua scadenza più bassa del 18 aprile (che sarà rinviata al 25 se il 18 cade di domenica). E' la chiave posteriore”
Abbiamo visto che il contadino controlla il tempo del 2 febbraio (Candelora) e se trova che il novilunio avviene in quei pressi abbiamo la coincidenza del Carnevale con l'inizio di febbraio e la Quaresima lì dappresso. La Pasqua allora sarà alta (attorno al 22 marzo) e coinciderà con l'equinozio di primavera.
Questo al contadino indica un'annata in cui la ruota solare al tempo dell'Equinozio coincide con il tempo mobile scandito dalla luna (che determina il clima) e la primavera metereologica corrisponderà a quella solare.
Viceversa, le semine dovranno attendere per allinearsi in modo produttivo con la luna che sfasa il calendario lunare con quello solare.

Infatti, come dice anche il Grimaldi, “il contadino temeva una Pasqua molto bassa, segno di un lungo inverno che avrebbe influenzato tutta la nuova stagione agraria.”(Grimaldi p. 84).
Un proverbio piemontese recita Trist' a cul an che Crist u ciapa Giuan (triste quell'anno in cui Cristo prende Giovanni) indicando che quando la festività del Corpus Domini – ultima festa mobile del ciclo pasquale – coincide col giorno di San Giovanni, per la campagna sarà un anno difficile.

Stretti simboli del mondo lunare che ancora ci ricordano la rinascita della vegetazione e della fecondità (e sensualità) animale sono quelli che ancora oggi ornano le vetrine dei negozi e vengono scambiati e regalati ai bambini.


Sotto il segno dell'Ariete

Con l'Equinozio il sole entra nel segno dell'Ariete.
Sia la Pasqua ebraica sia quella cristiana cadono sotto il segno dell'Ariete: l'agnello maschio diventato adulto.
L'Ariete domina il periodo tremendo che segna il passaggio dall'inverno alla primavera, dal vecchio al nuovo anno, è il primo segno dello zodiaco.
Ecco che il sacrificio dell'ariete è un tema noto sin dall'antichità: l'ariete sacrificato per offrire il vello d'oro, pegno di salvezza nei miti Greci fino all'Agnello di Dio immolato per la nostra salvezza sulla croce e per noi risorto (Cfr. Cattabiani, p.166).

Ma la morte e resurrezione degli dei era un tema già noto: Adone, festeggiato ad Atene nelle Adonie, ed ancor prima Tammuz festeggiato dai Fenici, dio babilonese al quale i fedeli si rivolgevano chiamandolo Adon, signore. Ma Tammuz era anche detto Pammegas (l'universalmente grande, il sommo) diventando Pan in Grecia.
Dioniso Eleuterio, festeggiato in Grecia un mese dopo l'equinozio di primavera nelle Grandi Dionisie dove il dio morto e resuscitato veniva trasportato come statua in una processione accompagnata da simulacri di forma fallica.

Per il mitraismo all'equinozio di primavera cadeva la nascita del mondo e il suo futuro rinnovarsi alla fine del Grande Anno.
Il motivo ricorrente in tutti i miti era il sacrificio di un dio a cui succede una creazione – rinascita, simboleggiati dal sole che incrocia e poi supera la linea dell'equatore celeste (Cfr. Cattabiani, p.162 – 165).


Ostara

La festa è di origine germanica, infatti prende il nome da quello della dea Eostre, patrona della fertilità. La divinità si diffuse, con relativo culto e usanze festive, a tutta l'Europa toccata dalle invasioni germaniche. Essa aveva alcune affinità con divinità di culture più antiche come in Grecia, quella di Estia, e nell'impero romano Vesta.
I popoli anglo-sassoni chiamavano il mese lunare corrispondente all'incirca al nostro aprile, Eostre-monath, e in questo periodo celebravano feste in onore della dea Eostre associata a vari aspetti connessi col rinnovarsi della vita quali la primavera, la fertilità e la lepre (per la velocità con cui prolifica).
Pronuncia: Ostara "os tar 'a", "Oh-star-ah", "OHS-truh". Eostre "EST-truh", "East-ra" o "yo'ster"
Altri nomi: chiamata anche Eostre, Eastre oppure Eostar

Cerchiamo di rinnovarci: I nostri pensieri, i nostri sogni, le nostre aspirazioni, quello che siamo. Rinnoviamo le nostre amicizie, i nostri amori. Rivitalizziamo ciò che ha perso vigore. E' un mese di prosperità e cambiamento.

L'Equinozio di Primavera è un momento di azione, di rinnovamento, il tempo ideale per pulire la vostra casa e dare il benvenuto alla nuova stagione. " Le pulizie primaverili " sono molto più di un semplice lavoro fisico. Può essere visto come un tentativo mirato e concentrato di liberare la casa dai problemi e dalla negatività dei mesi passati e per prepararla alla Primavera e all'Estate. Per questo molti pagani, puliscono la propria casa con il pensiero positivo. Questo libera la casa da ogni sentimento negativo portato dall'Inverno. Una regola comune per le pulizie primaverili è che tutti i movimenti inclusi il lavare a terra o spolverare deve fare in movimento orario. I pagani credono che questa tradizione aiuti a riempire la casa di energia costruttiva.

Secondo la mitologia greca, la primavera segnava il ritorno dal mondo sotterraneo di Persefone. Questo rappresenta lo sbocciare della stagione. Demetra, la madre di Persedone, è simbolo della terra fertile e del grano maturo del raccolto.

L'Equinozio d'Autunno

L'Equinozio d'Autunno è la penultima porta dell'anno agricolo, quella che indica la chiusura della stagione dei frutti e l'imminente avvicinarsi della stagione della morte, l'Inverno.
E' un momento di preparazione, dove si fanno i conti: sopratutto i conti di ciò che si è seminato durante l'anno. I frutti sono oramai maturi e quello che si è raccolto servirà a tenerci vivi durante la stagione fredda. Se avremmo raccolto poco sarà un inverno duro, povero, affamato.
Possiamo leggere queste parole sia dal punto di vista simbolico sia - come un qualsiasi contadino della precedente era avrebbe fatto - come un dato di fatto: scarso raccolto, niente cibo. E la stagione fredda è lunga.
A scandire l'inizio della stagione è l'Equinozio autunnale, momento astrologico che si situa tra il 21 e il 23 di settembre, quando il Sole entra nella costellazione della Bilancia e quindi collocato in una delle porte Cardinali dell'anno e precisamente ad Ovest.
Come periodo però non è ancora freddo nè buio.
A me piace chiamarlo anche seconda primavera (i cinesi chiamano questo periodo tarda estate e lo considerano una quinta stagione): osservando la natura, infatti, tutto sembra rifiorire.
L'estate, col caldo, ha spinto le piante a produrre frutti e semi, per assicurarsi la riproduzione e queste si sono quasi esaurite in tale lavoro, fermandosi alla fine in una lunga pausa vegetativa.

Ora che il calore si disperde e torna ad essere mite, i fiori possono ritornare a sbocciare come in una seconda primavera appunto, come a voler ricordare che la Vita torna e scorre ancora.
Saranno i primi freddi a segnalare alle piante l'inganno, il bisogno di ritirarsi: è proprio allora la linfa comincerà a defluire verso l'interno del midollo, a raccogliersi nelle radici lasciando solo un flebile messaggio che terrà in vita la pianta lungo tutto l'inverno.
Nel calendario agricolo contadino, purtroppo, poco o nulla è rimasto delle ritualità festive autunnali e bisogna aspettare la fine di ottobre con Ognissanti per trovare ancora gli antichi riti di passaggio rurali e pagani, quel momento che i Celti chiamavano Samhain.

Mabon il Dio giovane

Ma nella memoria di queste antiche popolazioni l'Equinozio autunnale veniva festeggiato col nome di Mabon: il giovane dio della vegetazione e dei raccolti.

Scrive Maria Giusi Ricotti nel suo sito: "Mabon, indicato col nome di Maponus nelle iscrizioni romano-britanne, è il figlio di Modron, la Dea Madre: rapito tre notti dopo la sua nascita, venne imprigionato per lunghi anni fino al giorno in cui venne liberato dal Re Artù e dai suoi compagni.
Il suo rapimento è l'equivalente celtico del rapimento greco di Persefone: un simbolo evidente dei frutti della terra che sono immagazzinati in luoghi sicuri e poi sacrificati" per dare la vita agli uomini."
E sono proprio i Misteri Eleusini la controparte mediterranea ai riti di passaggio verso la stagione infera.
In entrambi i miti e facendo uno sforzo di sintesi che non rende giustizia alla profondità di tali tradizioni, quello che viene rivissuto ciclicamente ad ogni autunno è il sacrificio del dio / dea che, dopo le gioie e glorie amorose della primavera e dell'estate, dopo aver dato con la massima potenza fecondante i frutti a tutti gli esseri viventi, è costretto/a a morire a sé stesso, a declinare nel buio della Terra - intesa come Ventre, Utero, Tomba, Infero - che sta sotto.

La coscienza - conoscenza che se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; ma se muore produce molto frutto (Giovanni, 12, 24) estende il concetto di fertilità al ciclo eterno di Vita - Morte - Vita e alla consapevolezza che solo dalla morte può nascere una nuova esistenza, solo dalla decomposizione può risorgere il nuovo, il cambiamento.

Il coraggio della Morte è coraggio della Vita e la connessione di tutti gli esseri con questa legge non ci rende soli bensì ci lega tutti, indissolubilmente.
Non a caso Mabon è il tempo del seme.
E' il tempo di raccogliere dagli ultimi frutti ben maturi i semi che serviranno l'anno successivo a darci da mangiare. E' il tempo di essiccarli all'aria e all'ombra, di conservarli al buio e all'asciutto in sacchetti di carta con scritto il nome, aspettando la primavera per piantarli.

In natura questo processo avviene da sè: la pianta rilascia il frutto oramai marcio facendolo cadere in terra. La polpa sarà il fertilizzante che consentirà al terreno di accogliere il seme nella sua discesa agli inferi per tutta la stagione fredda, aspettando il prossimo segnale del sole.
Mabon è anche il tempo delle radici officinali da raccogliere per le tisane invernali: Tarassaco, Angelica, la stessa Mandragora - mitica pianta delle streghe.
Mabon è il tempo dei tagli, delle potature: dove togliere il secco, il vecchio; dove diradare ci indica la via per eliminare anche da noi stessi ciò che ci trasciniamo dietro, oramai morto.
Mabon è il tempo del compost: quello che abbiamo preparato in primavera, ad Oestara, coi primi tagli dell'erba. Quello che oramai, sotto, è maturo terriccio fertile.

Possiamo rigirare il cumulo in questi giorni ed usare la Terra per nutrire e le fibre non ancora trasformate per fare da base al nuovo cumulo.

Cosa ci insegna il compost? Chè anche ciò che scartiamo, anche i nostri rifiuti, sono materia utile nel grande gioco della trasformazione. Che se abbiamo pazienza, ciò che "buttiamo via" riesce, morendo, a diventare altro, a diventare fertilità, a portarci fertilità.

Mabon è il tempo dell'Acqua, l'elemento corrispondente a questa porta cardinale, l'elemento dell'Ovest: legato alle emozioni, all'anima, ai sentimenti. E' il tempo dell'abbandono: nel fluire del fiume che scorre, nel fluire del tempo simboleggiato dal fiume: è il tempo dell'abbandono del passato, di ciò che è stato, di ciò che ero e sono stata.
E' il tempo dell'accettazione dei frutti: non sempre le stagioni ci regalano ciò che abbiamo seminato. Ci sono anni in cui si mangiano tante zucchine, altre dove i pomodori non sappiamo più dove metterli e non riusciamo ad assaggiare neppure una zucchina.

L'accettazione dei frutti ci insegna ad accogliere quello che la Terra ci dona affidandoci al suo buon senso, imparando a godere di ciò che si ha anzichè vivere lamentandosi per ciò che ci manca.
Il potere dell'Acqua, dell'Ovest, di Mabon, è questo: l'abbandono, al tempo; l'accettazione, del raccolto; la purificazione, per prepararsi alla Trasformazione.
Nel mondo rurale l'Autunno non lascia dunque grandi tracce, passa mite e silenzioso.
Il termine autumnus pare essere di derivazione etrusca e di significato ignoto, come ricorda Bassignana ed è, malgrado la carenza di proverbi e riferimenti folkorici, "la più piemontese delle stagioni"(Bassignana, Il tempo della memoria, pag. 73).
In piemonte viene chiamato in vari modi: otogn, otonn, oteugn, autun e l'unico dì 'd marca (giorno della marca, giorno che scandisce il tempo) che si colloca attorno alla porta equinoziale è il 29 settembre, con la festa legata agli Arcangeli, ma in particolare a San Michele.

A testimoniare il carattere di marca del tempo è il proverbio piemontese:

Pieuva dossa a San Michel, invern doss. Pieuva forta, invern crù.
(pioggerellina a San Michele, inverno mite. Pioggia forte, inverno rigido).

Ma a San Michele svernano anche gli insetti, come ricorda il detto - sempre piemontese: La galin-a 'd San Michel slarga le ale e vola an cel, (La gallina di San Michele - la coccinella - allarga le ali e vola in cielo).
In realtà l'Autunno è un momento molto ricco e lo dimostrano i frutti di natura che ancora maturano: dal mais, all'uva, le castagne, i cachi, le mele cotogne, le melagrane.
E' un momento che fa tornare il piacere di stringersi accanto al fuoco, magari accoccolati con una copertina o uno scialletto e la tisana calda fumante tra le mani.


Nella mitologia celtica Mabon ("giovane uomo" o "figlio divino"), dio gallese della giovinezza, della vegetazione e dei raccolti, era figlio diModron (ap Modron) e di Mellt. Era un dio della caccia, il cui culto era diffuso in tutta la Britannia settentrionale.
Pronuncia: pronunciato “mèiban”

E' un momento molto propizio ai misteri.
L'altare dovrebbe avere una tovaglia di colore scuro, le candele marroni o di cera vergine. Nei piattini delle offerte, mettere i prodotti della terra raccolti per ultimi: patate, mais, more, fiori di girasole e le prima foglie cadute dagli alberi che iniziano a spogliarsi.
Se viva, potete anche intrecciare una corona di foglie di quercia con attaccate delle ghiande: è un potente simbolo di abbondanza e prosperità.
Volendo, tra i cibi consumati per il banchetto dopo il rituale, ci sono anche i biscotti di farina d'avena e il succo di mela.

Fonti:
http://paganwiccan.about.com
strie.it
wikipedia
Altre fonti e miei appunti.

Documento di Daphne VolvaRagnarok




giovedì 13 settembre 2012

Modern Witch League 5#: Alfabeto di strega:


D - come Dimensione Onirica

tavole di Voider Sun




“siamo fatti della materia di cui sono fatti i sogni" costruiti con quel minimo soffio di vita che dura l'arco di una notte - di una vita? - e poi svanisce ai raggi del sole mattutino”

(W. Shakespeare)



Introduzione

"E discendono ancor lungo il ruscello

luminosi nella luce dorata.

La vita, che cos'è

se non un sogno?"

Così Lewis Carroll chiude il più fantastico dei sogni, il viaggio di Alice nel paese delle meraviglie, vale a dire nel regno dell'immaginario, nei meandri dell'inconscio dove passato, presente e futuro coincidono.

Ogni individuo passa un terzo della propria vita dormendo, stato che non è prerogativa della specie umana (tutti gli esseri del regno animale sono infatti soggetti e obbligati al sonno), sebbene l'uomo sia il solo d interrogarsi a questo proposito. In effetti, sin dai tempi antichi l'essere umano ha cominciato a chiedersi quale fosse il significato del sonno, dando risposte diverse nel corso dei tempi e ancor oggi molteplici.
Esistono due correnti di opinione molto diffuse sul sonno. C'è chi vive la fase del sonno come una paralisi di tutte le attività e considera quindi il dormire come tempo irrimediabilmente perso. Queste persone adottano, nel migliore dei casi, un atteggiamento di rassegnazione e accettano tale periodo di inattività come un momento necessario per il recupero delle forze. Per chi invece crede di aver trovato un senso al fatto di dover dormire, il sonno costituisce un terreno sconosciuto e affascinante: è, infatti sorprendente che la mente, durante il sonno, possa lavorare ed immaginare senza alcun intrvento della volontà.

Che cos'è il sonno?

E' in genere largamente diffusa l'opinione che durante il sonno cessino tutte le attività dell'organismo, comprese le funzioni cerebrali. Questa idea è completamente errata e in contrasto con i risultati ottenuti dalle più recenti ricerche scientifiche.

Attualmente infatti la scienza interpreta il dormire non come una fase di paralisi o inattività, ma come un processo di grande dinamismo cerebrale determinato da leggi e regole ben precise.

Per quanto riguarda la finalità del sonno, atto involontario e inevitabil, sono state proposte, nell'arco della storia, due spiegazioni fondamentali delle quali una esclude l'altra. La prima interpreta il sonno come recupero e riparazione, ossia come una fase in cui si rigenerano le fibre organiche, si ristabiliscono i livelli ormonali... La seconda vede nel riposo la possibilità dell’organismo e della psiche di riprendersi dalle fatiche, di eliminare le tensioni accumulate durante la giornata, di risparmiare e di immagazzinare energia.

Entrambe le teorie non sono confermate dai fatti: i processi di rigenerazione fisiologica più importanti, quali per esempio la sintesi delle proteine diminuiscono durante il sonno. Per la scienza il sonno è la comparsa periodica di fasi di apparente inattività durante le quali si assume un atteggiamento specifico e molto caratteristico e in cui la ricettività agli stimoli viene notevolmente indebolita. A queste manifestazioni esterne, osservabili da chiunque, la ricerca scientifica più recente ha aggiunto ulteriori indicazioni, rilevando che a tali fasi corrisponde un tipo di attività cerebrale molto concreta misurabile elettricamente tramite elettroencefalogramma (EEG).

Come si può facilmente comprendere le ricerche e gli studi sul sonno presentano numerose difficoltà. Non si può infatti interrogare il soggetto che dorme poichè nello stato in cui si trova non è in grado di rispondere e al suo risveglio non ricorda quasi nulla. Molti esperimenti, di facile realizzazione quando il soggetto è sveglio, sono pressochè impossibili durante il sonno. Innanzitutto, per poter dormire sono necessarie particolari condizioni ambientali di luce, suono, movimento... che devono essere rispettate se si vuole evitare che il sonno venga interrotto. Nonostante tali difficoltà le scoperte compiute in questi ultimi anni sono notevoli e tutto grazie al metodo dell'elettroencefalografia.

L'elettroencefalogramma capta, amplifica e registra graficamente tutte le impercettibili tensioni elettriche, prodotto dell'attività cerebrale. L'EEG non può naturalmente rivelare che cose il cervello stia pensando, ma è in grado di dirci se sta lavorando, in che modo lo sta facendo, quali sono le zone interessate e qual è il loro grado di attivazione. Nel registro grafico l'ago indicatore sale in base alle piccole scariche. In questo modo l'altezza del grafico ci rivela la potenza dell'attività, mentre orizzontalmente la quantità di onde registrate ci dà la rapidità con cui le tensioni compaiono e scompaiono.

Dormendo si ripetono continuamente periodi in cui il sonno varia. Uno di questi studi è talmente particolare che alcuni ricercatori non lo considerano sonno vero e proprio, ma neppure veglia, ipotizzando un ulterione stadio della coscienza in cui si svolge l'attività onirica, ossia i sogni.

Dal momento che i diversi tipi di EEG si succedono con regolarità, è possibile affermare che il sonno ha uno svolgimento ciclico: una volta addormentatosi, il soggetto si immerge nel sonno più profondo, passando rapidamente attraverso i vari livelli; in seguito entra, senza interrompere il sonno, in uno stadio successivo caratterizzato da un EEG simile a quello di un individuo sveglio e attento, identificabile dal rapido movimento degli occhi. E' questo il momento in cui si sogna. Successivamente tutto il ciclo si ripete, fino ad un totale che va da 4 a 6 volte per notte, con una durata approssimativa di circa 90 minuti per ciascuno. Lo stadio del sonno caratterizzato da un EEG molto attivo, da movimenti oculari e dalla produzione dei sogni, fu designato da William Dement. Da quel momento il sonno fu suddiviso in fasi REM e fasi NOREM. Poichè durante il sonno REM si produce un EEG molto simile a quello registrabile in condizioni di attenzione senza però che il soggetto si svegli, questo stadio viene anche definito pseudosonno. E' stato provato che sia nell'uomo che negli altri mammiferi queste fasi del sonno si succedono le une alle altre in cicli che si completano con il sonno REM: nel sonno abbiamo il verificarsi di una fase REM ogni quattro fasi NOREM. I periodi REM quindi occupanno il venti pr cento di tutto il sonno.

I secondo stadio invece occupa quasi la metà di tutto il periodo di sonno, ma nonostante ciò se ne sa molto poco. La prima fase REM della durata di circa 10 minuti è la più breve, mentre le successive durano tra i 20 e i 40 minuti.

Gli attuali metodi di ricerca non si basano unicamente sul registro grafico dell'elettroencefalogramma e sui movimenti oculari (EOG) ma comprendono anche la registrazione del tono muscolare (EMG), dei movimnti del corpo, del ritmo respiratorio, del polso e della temperatura. Il grafico risultante da tutte queste misurazione prende il nome di poligramma del sonno.

Il sonno REM è caratterizzato da un EEG estremamente attivo (simile a quello della veglia), da rapidi movimenti oculari, dalla produzione di sogni e dalla perdita assoluta del tono muscolare, ossia della capacità di movimento.

Il tono muscolare che si mantiene più o meno stabile durante la veglia e tutte le fasi del sonno NOREM, sembra aumentare poco prima della fase REM provocando ampi movimenti corporei per poi scomparire del tutto quando la fase REM è ormai incominciata. Tutto questo avviene probabilmente per impedire che l'individuo, dormendo, metta in atto i propri sogni e corra di conseguenza seri pericoli.

Non sempre si sogna durante la fase REM nè l'attività onirica si limita a questo periodo anche se durante il sonno NOREM si producono esperienze proprie della coscienza.

Circa il 60 per cento del sonno NOREM viene occupato da processi della coscienza simili a ragionamenti che si esprimono in idee e pensieri. Nel sonno REM invece l'80 per cento consiste in attività onirica plasmata in immagini mentre il rimanente 20 per cento è vuoto.

Il cervello e i sogni

Dato che i sogni si esprimono attraverso immagini e l'emisfero cerebrale incaricato della loro elaborazione è quello destro, si è affermata l'idea che i sogni risiedano in questa parte del cervello. I due emisferi cerebrali sono identici solo in apparenza, mentre nella realtà esiste una certa ripartizione delle funzioni. Ciuascuno dei due emisferi è responsabile del lato opposto del corpo. l'emisfero sinistro, sede del linguaggio funziona simbolicamente e logicamente, mentre la parte destra funziona per mezzo di immagini. Al di là di questa distribuzione delle funzioni, esiste normalmente uno scambio costante tra le due metà dell'encefalo (attraverso il corpo calloso) in modo che ciascuna si occupi dei problemi che è in grado di risolvere meglio l'altra. Dall' EEG risulta che all'inizio delle fasi REM l'attività elettrica del cervello, fino a questo momento maggiore nell'emisfero sinistro, si sposti verso la parte destra. Esiste il caso di persone affette da lesioni nell'emisfero destro che, logicamente, perdono la capacità di effettuare rappresentazioni grafiche. In tali casi risulta anche l'impossibilità di sognare.Durante il sonno NOREM invece l'attività cerebrale si sposta prevalentemente nell'emisfero sinistro del cervello. Tutto questo spiegherebbe come l'attività onirica NOREM sia tanto simile al pensiero, mentre, durante le fasi REM, i sogni siano così fantasiosi e si presentino in immagini. Il passaggio da un tipo di sogno all'altro presuppone quindi un cambiamento di emisfero cerebrale.

Interpretazioni dal mondo antico a quello cristiano (IV dC)

Nel mondo antico l’importanza data ai sogni era molto grande, perchè essi erano interpretati come veicolo di comunicazione con la divinità non solo nel mondo pagano, ma anche nella letteratura biblica. Nelle culture animiste primitive (e ancora oggi in alcune tribù) si davano due spiegazioni al fatto di sognare, entrambe derivanti dall’idea che il corpo dominasse le esperinze durante la veglia, mentre la notte era il regno dell’anima. Secondo la prima teoria, lo spirito del dormiente riceveva una visita di dei o di altri spiriti, i quali gli comunicavano qualcosa in un linguaggio non facilmente coprensibile e che richiedeva quindi l’interpretazione di un esperto o di un saggio. La seconda teoria sosteneva, invece, che fosse l’anima stessa ad abbandonare il corpo durante il sonno, avendo la facoltà di viaggiare liberamente. E’ su questa teoria che si basa la credenza di diverse culture, principalmente orientali, secondo la quale non si deve mai svegliare chi sta dormendo per evitare che l’anima abbia problemi nel ritrovare la strada del ritorno.

I greci onoravano ben tre divinità preposte al sonno: Morfeo, che faceva apparire in sogno le figure umane, Fantasio, i vegetali e i paesaggi, Fobetore, gli animali, tutti figli di Ipnos, il sonno, e della notte.

Secondo un’antichissima tradizione, molto diffusa anche in Egitto, si sceglieva per dormire un luogo specifico dove, dopo aver adempiuto a specifiche prescrizioni spirituali, si incubavano sogni profetici e terapeutici. L’anima, liberata dal corpo durante il sonno, entrava allora in contatto con la volontà divina e si faceva ricettrice dei suoi dettami. In genere dai sogni ci si aspettava soluzioni, consigli, informazioni sul futuro, indicazioni per curare le malattie.

Il contenuto dei sogni veniva considerato un messaggio cifrato da decodificare e a questo scopo si scrivavano dizionari con la chiave di lettura per decifrare i sogni. Il primo lavoro di questo tipo fu il dizionario compilato da Artemidoro di Dadi vissuto ad Efeso nel II secolo dC. Secondo questo esistevano due categorie di sogni: quelli mantici e quelli comuni. Quelli comuni esprimevano sensazioni fisiche e desideri o timori diurni, per cui nn vi era alcuna necessità di interpretazione.

I sogni mantici invece, erano tutti quelli attraverso i quali era possibile predire il futuro e che erano cifrati richiedendo quindi un interpretazione.

Gli apologisti greci del II secolo avevano avvertito il pericolo insito nell’importanza data ai sogni dalla mentalità comune (possibilità di interpretazioni soggettive e di deviazioni ereticali) e avevano dimostrato differenza versi di essi.

Gerolamo in particolare aderisce alla mentalità comune rimanendo impressionato da un sogno che gli cambierà il modo di vivere rinunciando la lettura di scrittori pagani. In questo caso quindi il sogno mette in comunicazione Gerolamo con la divinità suprema per correggere un comportamento errato e portarlo così sulla retta via. Un sogno rivelatore provocato da una terribile febbre che lo porrà al confine tra vita e morte, terra e cielo, e solo il pentimento e la fiducia in Dio lo porteranno alla salvezza.

"Fornirò la prova dell'esistenza di una tecnica psicologica che permette di interpretare i sogni e dimostrerò che utilizzando questo metodo ogni sogno si rivela essere una formazione psichica dotata di senso che può essere inserita in un luogo ben preciso dell'attività psichica della veglia".

Così Freud apre quello che sarà l'opera più famosa ed importante da lui mai pubblicata: l'interpretazione dei sogni (1899), con la quale getterà i fondamenti dello studio di quell'incredibile fenomeno psichico quale è l'attività onirica, di coglierne l'importanza, di capire, come dirà lui in seguito, che "il sogno è la strada maestra che conduce alla conoscenza dell'inconscio" e la quale conoscenza è dunque imprescindibile.

Fonti:
nevertoolatemag
trucheck
Vari appunti dal web

Documento di Daphne