mercoledì 19 dicembre 2012

Modern Witch League 5#: Alfabeto di strega:


P - come Pietra Forata





Sin dai tempi più antichi, le pietre naturalmente forate sono state considerate dotate di poteri magici. Questa tradizione, risalente alla preistoria, è rimasta particolarmente viva tra le streghe di campagna britanniche. Queste pietre portano il nome di Pietre di Odino o di Pietre della Strega ( Hag Stones).
Questo tipo di pietra è spesso presente nelle favole e nelle leggende, soprattutto a quelle legate alle fate. Infatti, uno dei suoi poteri è proprio quello di facilitare il contatto con questi spiritelli e di aiutare lo sviluppo della “vista” ossia la capacita di vedere ciò che si può vedere con gli occhi.
Per secoli, molte cultire hanno incorporato l'uso di pietre forate in rituali e cerimonie, credendole in possesso di poteri sacri. Quali sono queste credenze?
Nel corso della storia, in molte culture si credeva che i sassi forati, sassi che hanno dei buchi scavati esclusivamente dalle forze della natura, avessero proprietà magiche e curative. Si credeva che contenessero la saggezza delle ere, e si pensava che offrissero protezione se indossati o portati con sé.
Pietre forate larghe, scolpite a mano, chiamate "men-an-tols", erano impiegate nelle cerimonie antiche. Rappresentanti del passaggio tra il mondo fisico e spirituale, venivano spesso disposte all'ingresso delle tombe e dei tumuli. In alcune culture, si riteneva che rappresentassero anche la rinascita e la transizione.
Gli antichi Celti officiavano cerimonie nuziali in cui la coppia univa le mani attraverso la pietra per simboleggiare e benedire l'unione. Secondo un altro esempio, dopo un anno di matrimonio la coppia poteva scegliere di ritornare alla pietra e rinunciare alla sua unione.
Appesi con del filo rosso alla porta delle case o nelle stanze servivano a proteggere l’ abitazione e gli abitanti dai pericoli e dalla magia nera;
L’ acqua in cui erano immerse queste pietre, insieme a del sale, era considerata curativa.
Appesi con filo rosso su culle e letti allontanavano gli incubi e impedivano a streghe, fate ed elfi di rapire i bambini.
Si portavano indosso per protezione e fortuna, soprattutto nei viaggi.

Poteri mistici:

Un altro potere attribuito alle pietre era quello della guarigione, e i bambini ammalati si facevano passare per tre volte attraverso la pietra per curare rachitismo o tubercolosi. Gli adulti potevano strisciarci attraverso per nove volte per curare reumatismi e problemi alla schiena. In assenza di massi così grandi, pietre più piccole venivano sfregate sulla parte colpita.

L'attributo più potente di una pietra forata è il suo potere di protezione. Se indossata o portata con sé, allontana gli spiriti maligni e protegge chi la tiene dai danni. Si appendevano i sassi alle testiere dei letti per prevenire gli incubi. Se un sasso si rompeva, si pensava che avesse usato il suo potere per proteggere una vita.

Si reputava che queste potenti pietre custodissero anche il dono della vista psichica per chiunque guardasse attraverso il sasso. Si diceva che se una persona guarda attraverso il sasso sotto la luce della luna piena, possa vedere il reame fatato, così come fantasmi, visioni, e l'"altro mondo".

Una pietra dai molti nomi:

Le pietre forate sono conosciute con una varietà di nomi: men-an-tol, an-cloc consanta (pietre lavorate), crick stones (un nome moderno), pietre delle fate, pietre stregate e pietre di Odino, che deriva dal mito vichingo secondo cui il dio Odino si trasformò in un verme e strisciò attraverso il foro in una roccia per rubare il "l'erba della poesia".

In America, le tradizioni dei nativi - anche se non è di una pietra forata che parlano - raccontano di speciali pietre chiamate watai, abitate dagli Inyan, il Popolo di Pietra. Questi sassi sono adoperati nelle cerimonie di guarigione e nelle ruote medicamentose per rimuovere la malattia e garantire la protezione.

Si noti anche che nei primi giorni di colonizzazione, i popoli nativi raccoglievano questi sassi e li lavoravano per creare collanine che poi erano barattate con gli esploratori in cambio di lenzuola ed altri articoli.

Trovare le pietre:

Trovare pietre forate richiede un occhio attento e molta pazienza. I posti migliori sono i letti dei ruscelli o i sentieri acciottolati. Le pietre lavorate possono spuntare anche sugli scaffali dei negozi di vendita al dettaglio, ma la credenza comune è che le pietre forate a mano non custodiscano gli stessi poteri di quelle naturali

Le cure appropriate per i sassi forati consistono nel purificarli allo stesso modo della maggior parte dei cristalli, cioè solitamente immergerli in acqua salata o ricaricarli con la luce del sole o della luna.
le pietre bucate sono anche un simbolo della dea.



Una pietra bucata,
L'ho trovata;
Ne ringrazio il destino,
E lo Spirito che su questa via
Mi ha portata...
Che possa essere il mio bene
E la mia buona fortuna,
Mi alzo la mattina all'alba
E a passeggio me ne vo,
Nelle valli, monti e campi
La Fortuna cercavo,
della Ruta e la Verbena,
quelle anche son portafortuna.
Me la tengo in seno chiusa
E nessuno lo deve sapere


Fonti: vari appunti web e http://suite101.com/article.cfm/holey_stones

martedì 18 dicembre 2012

Tell The Owl - Argomento ⑨: Mito: interpretazione della mitologia come insegnamento spirituale.




Cominciamo con esaminare cosa sia una religione...la parola "Religione" sembra derivi da un verbo latino: "religere" ossia "legare", collegare".
Religione, quindi, sarebbe il legame o il rapporto che si crea tra l'uomo e la divinità.

Che cos'è quindi la Divinità e come è nata? la divinità è un essere spiritualmente piu evoluto di noi, lo status dell'essere una tale entità.
Quindi un essere completamente partorito dalle nostre menti umane.

Fin dalla preistoria sono nati vari culti "divini" ...i primi furono proprio i culti della morte o della vita extraterrena .

Perchè i primi culti furono proprio quelli della morte?
Semplicemente perchè gli uomini cominciarono a farsi delle domande sui vari problemi che impedivano una vita serena e di conseguenza cercarono di darsi delle risposte. La paura più grande dell'uomo è proprio l'ignoto. Quindi la cosa migliore che si poteva fare per allontanare le paure è quella di affrontarle , ma come si fà ad affrontare un nemico che ci è ignoto? da lì l'attribuire delle definizioni plausibili agli avvenimenti dellla vita , cosi proprio come i culti della morte.

Quando l'uomo comincio ad avere in sogno una persona morta , vedendola come se non se ne fosse mai andata.. comincio a credere che ci fosse un altra vita dopo di questa che dava l’opportunità agli uomini di avere un altra "possibilità" , quindi le persone piu vicine cercavano di accompagnare il caro deceduto nell'altra vita nel miglior modo possibile ornando e riempendo di beni le proprie tombe.Credendo che cosi facendo avrebbero aiutato la persona cara a passare a miglior vita.
E cosi via con qualsiasi cosa o "essere" che faceva sorgere delle domande.
Quindi anche le "Divinità" sono frutto del nostro essere ma che nascondono delle sacre verità.

Le Divinità variano di epoca in epoca seguendo vari culti e tradizioni da millenni.
I più antichi risalgono all'Era preistorica con varie rappresentazioni di statuette e incisioni.
Le prime forme di rappresentazioni "divine" erano ciò che in quel momento l'uomo stava vivendo , il proprio sopravvivere su questo pianeta , cacciare , riprodursi ..etc. cicli naturali che li rappresentavano e le loro rappresentazioni erano un augurio propiziatorio prima di un avvenimento.
Ad Esempio se voglio che la mia compagna mi faccia una successione devo rappresentare ciò che rappresenta di più questo momento , una donna con i seni e glutei prorompenti è segno di salute e bellezza , se voglio che sia fertile la rappresenterò con ciò che rappresenta un nuovo arrivo ovvero la pancia gravida.
E cosi via per il resto dei tempi....

Successivamente la definizione di "Divinità" divenne piu articolata e meno veritiera per il mio pensiero , l'uomo si evolveva , dando modo di scacciare via i problemi che più li crucciava una volta , cominciarono le prime scoperte via via progredendo sempre di più , c'è chi comincio ad avere la sapienza delle erbe e delle varie arti di poter interferire un pò con il reale svolgimento dei fatti ,quindi cominciarono ad affrontare con più sicurezza i vari cicli vitali.
Senza tralasciare ciò che però ancora gli era ignoto… la grande forza della natura.
I vari avvenimenti durante la nostra presenza su questo pianeta (a noi ancora ignota) portò a far si che la terra si dimostrò in tutta la sua bellezza d’abbondanza e anche nella sua terribile forza distruttrice.
Quest’alternarsi di forze benevoli e non, man mano nel tempo fecero nascere Divinità più complesse…
assumendo la loro forma nei "Miti" .

Cosa Sono i Miti e la Mitologia? Il Mito è una narrazione investita di sacralità relativa alle origini del mondo o alle modalità con cui il mondo stesso e le creature viventi hanno raggiunto la forma presente in un certo contesto socio culturale o in un popolo specifico. Ciò naturalmente non implica né che la narrazione sia vera, né che sia falsa.
Il tempo del mito è assai vicino a quello della fiaba, come le fiabe iniziano con il loro "c'era una volta", così molto spesso i miti iniziano con espressioni come: "in illo tempore", "in origine", "quando ancora non c'era tempo".
L'"illo tempore" del mito non è un tempo qualsiasi, che si colloca in un qualche momento, seppur lontano, della durata storica, l'illo tempore è un attimo sacro, che abbraccia le età più lontane, il mondo presente e il futuro.
Per il mondo mitico vi è solo un tempo, "quel tempo", appunto, quello in cui accadde il mito.

La Mitologia Oltre a quella classica in senso stretto (greca e romana), ne esistono di diversi tipi e le più ricche sono quella indiana e quella mesopotamica. Tuttavia, non esiste cultura antica senza una propria mitologia.
Quindi quasi tutte le Divinità della Mitologia “Greca-Romana” sono presenti in altri culti precedentemente nati e poi ripresi dai Greci attribuendogli loro un nome proprio ma che coincide perfettamente con altre Divinità precedentemente venerate e invocate in culti molti piu antichi di essi quindi divinità pre-elleniche.
Ma Allora In che modo l'uomo preistorico "dialogava" con le divinità? Essenzialmente attraverso i riti. Possiamo dire che i riti sono gesti e parole, fatti a scopo propiziatorio.

Per Arrivare ad effettuare questi “riti” o a lavorare con la “ magia” si doveva arrivare a uno stato di coscienza spirituale alterato dove noi stessi entravamo in stretto contatto con il nostro “io” interiore ,anima,spirito in modo di metterci in contatto con loro…..o con noi stessi?

Sta di Fatto che la creazione della “Divinità” è stata un nostra invenzione per dare una spiegazione a ciò che per noi era ignoto o per dare un giusto indirizzo alla nostra vita.
Per arrivare al discorso finale vi espongo il mio culto della Dea Trina.
La Dea Trina rappresenta l’equilibrio supremo , l’equilibrio degli opposti che attraendosi tengono in piedi la bilancia , nulla potrebbe esistere senza gli opposti , il male senza il bene e viceversa.
Il Culto che Seguo della Dea Trina risale a tradizioni più antiche della Mitologia , più antica di certo di quella greco – romana , successivamente prese il Nome di Ecate , non cito fonti mitologiche babilonesi o sumere perché mi concentrerò sulla fonte piu“comune” .

Ecate viene rappresentata come Dea dai tre volti , Essa è contemporaneamente una e trina, in quanto riunisce in sé i tre aspetti, che sono stati visti da alcuni contemporanei come quello di fanciulla, di madre e di anziana (da cui il nome latino Trivia). divinità che rappresenterebbe il ciclo lunare dalla fase crescente,piena e calante, cosi come i cicli naturali di cui facciamo parte: la nascita – la bellezza fanciullesca –la verginità , la maturità –il sapere di una madre – la completezza ed infine la Morte – anzianità – saggezza. Queste tre rappresentazioni della Divinità fanno parte di noi da sempre tutto nasce,matura e poi muore per poter rinascere…. Questo rappresenta la nostra vita stessa . Ma lei racchiude lo stadio finale di completezza.

La Dea aveva il potere di creare e distruggere, proprio quest’ultimo turbo la mente umana fino a definirla una divinità oscura capace di potare nel regno degli inferi i vivi , di dare cattive punizioni e a sua volta di invocarla per portare del male.
Ma come si sa la morte è rinascita e rinascere significa dover prima o poi lasciare questa vita morendo a sua volta rinascere e cosi via…
Potrei rimanere qui a parlare della storia mitologica della Dea Trina dai sumeri ,egiziani,babilonesi,greci,romani e cosi via per tutta la mitologia esistente anche perché La Dea Trina appare in ogni sua forma in diverse mitologie con vari nomi o aspetti ma conservando il suo reale potere.

Perché attribuire il nome Ecate non seguendo il pantheon greco?
Attribuisco il nome di Ecate perché ne potrei dare cosi tanti , diversi e a mio piacere che la lista della scelta sarebbe infinita ,ma nessuno credo capirebbe, ho scelto questo perché è la definizione piu veloce da raggiungere e “capire” e poi bè perché la mitologia greca è molto poeticamente ben fatta da suonare bene.

“che fra tutti Zeus Cronide onorò, e a lei diede illustri doni,
che potere avesse sulla terra e sul mare infecondo;
anche nel cielo stellato ha una sua parte d’onore
e dagli Dei immortali è sommamente onorata.”

L’etimologia del nome significherebbe, secondo alcuni, “colei che opera da lungi", (sarebbe l'equivalente femminile di Hekatos, un epiteto di Apollo). Secondo altri, il nome deriverebbe dal termine greco per “desiderio, volere”, in riferimento al suo potere di realizzare i desideri dei mortali. Per altri ancora il suo nome avrebbe la stessa radice della parola greca “cento” e sarebbe sinonimo di “multiforme”.
Quindi il mio attribuire un “nome” è solo per il semplice fatto di “concretizzare” un ideale conservato da millenni sul reale e “vero” potere della Dea Trina , non un appellarmi a miti o pantheon.

Lo Scopo di questo Antico culto della Dea Trina è di capire completamente ed entrare in completa sintonia con i cicli naturali della vita , Cercare di entrare in contatto con il nostro io interiore fino ad arrivare a una consapevolezza “Divina” , sapendo gestire le forze più cattive e quelle più benevoli (inerenti ai nostri istinti) , cercando di gestire completamente il bene dal male sapendolo distinguere ed utilizzare nel giusto dei modi , perché questo culto ricorda che nemmeno sarebbe opportuno e utile dividere il bene dal male perché essi si completano..l’uno non potrebbe esistere senza l’altro e l’unione di due forze opposte creano la completezza e perfezione. Quindi la Dea può essere rappresentata come una triplice divinità oppure come un unico essere.

Unica e Trina!

Il Suo potere….. La magia della volontà, della volontà che si esprime e crea……
Le Sacerdotesse ed i Sacerdoti dell’antico culto della Dea Trina (come in tutti i culti antichi) utilizzavano delle sostanze stupefacenti naturali per permettere un alterazione della realtà per entrare in completa simbiosi con il proprio io interiore e alimentare la connessione con se stessi cercando la perfezione dell’equilibrio interiore che permette di utilizzare maggiori forze con più consapevolezza. Addirittura anche gli animali hanno un istinto primordiale nella ricerca di elementi naturali che li possono far staccare dalla realtà fisica per entrare in quella spirituale , ma ovviamente con diversi stadi , questo è un altro discorso che intraprenderò successivamente.
Al giorno d’oggi non c’è il necessario bisogno di assumere sostanze alteranti per raggiungere un stato di elevazione dello spirito , con il tempo sono state studiate tecniche di meditazione e forme di trance leggero da permetterci di entrare in un'altra realtà perfettamente comunicante con la nostra ma nascosta da occhi indiscreti.

Le Divinità sono state create da noi ma nascondono molteplici segreti in varie forme ,
molti di Essi come la Dea Trina ad esempio , ha assunto con il passare del tempo un volto con mille sfaccettature per permetterci a noi di capire meglio le fasi della vita e della completezza che ogni essere vivente cerca di raggiungere , cosi anche nelle varie mitologie Ecate viene rappresentata anche da altre Dee , fanciulla . madre e anziana.

Ecate è una rappresentazione di se stessi che può essere dal piu dolce a piu cattivo pensiero ...il ricercare l'equilibrio interiore ormai intrappolato nel corpo fisico..per mantenere stabile la bilancia...questa è Ecate... non ciò che la mitologia in modi poetici racconta..
ma ciò che spingeva le persone ad identificarla ciò che è ...
Cosi come i vari culti ognuno nasconde qualcosa , un significato dimenticato nel tempo e reso fiaba con la mitologia ,
del mio culto posso attribuire solo un nome e una raffigurazione mitologica alla divinità , come se disegnassi un personaggio di una mia storia , l’obbiettivo di essa è ciò in cui credo e sto cercando di arrivare, il personaggio è la rappresentazione del mio ideale sotto forma concreta visiva , per attribuirgli una figura sulla quale da millenni scrivono e sigillano consapevolezze divine.

Seguo il culto antico della Dea Trina perché il mio obiettivo è riuscire ad arrivare a uno stadio di equilibrio divino dove il nostro stesso universo vive , cercando di concludere il ciclo terreno elevando lo spirito a una consapevolezza superiore.
Seguendo il percorso sulla sua strada vigilata , fermandomi ad ogni incrocio , per poi scegliere la giusta via.

“ Io sono la custode delle chiavi del Tempo”


Questo è un Mio articolo pubblicato il 28 Agosto 2012 sul mio forum , ho deciso di riportarlo qui perchè non avevo parole più adatte di queste inerenti al mio "personale" pensiero sulla Mitologia come insegnamento spirituale . ^_^

Documento di Daphne VolvaRagnarok  copyright

Tell The Owl - Argomento ⑧: Viaggi tra i mondi




Argomento interessante e devo ammettere realmente tosto , N° 8 questo numero parla da solo inerente a cosa stiamo per andare a documentare , è difficile iniziare un argomento che ci porta direttamente a toccare il filo sottile che lega il nostro mondo materiale da quello spirituale , è come entrare in un vortice di spirale "infinito" e cercare di spiegare un emozione una sensazione è proprio filare quel filo che le separa...

Premetto che non ho tantissimo da dire su questo argomento in quanto purtroppo la mia vita movimentata di questi ultimi tempi non mi dà modo di soffermarmi su le percezioni dei viaggi extracorporei , posso solo raccontare delle piccole esperienze che ho avuto a riguardo , devo ammettere però che se riuscirò finalmente a trovare un equilibrio e stabilirmi in un complesso che mi permette di dedicare maggior tempo alla mia vita spirituale sarà una delle prime cose che mi cimenterò perchè ti permette di vivere stadi di percezione con esperienze fantastiche!

E' difficile trovare le parole per descrivere un reale viaggio astrale , purtroppo viene varie volte confuso con delle visualizzazioni post meditazione ma quando la tua anima và oltre la tua percezione materiale riesci realmente a capire qual'è la differenza e non puoi più confonderli o cercare di giustificare razionalmente tali sensazioni.
Ripeto che in argomento non sono preparata a livello teorico nello specifico, tutto ciò è frutto di esperienze e sensazioni che hanno accompagnato quei momenti di completo distacco da ciò che ci lega al terreno.

La prima esperienza la feci tramite degli amici che mi prestarono degli appunti a riguardo ...ero distesa sul letto dopo una ventina di minuti di meditazione cominciai ad entrare in visualizzazione di un paesaggio che inizialmente credevo di conoscere come se ci fossi già stata, il mio corpo era completamente rilassato ma ancora non sentivo differenze tra la visualizzazione del luogo con un reale viaggio. Dopo quasi un ora di cammino in quel luogo dove riuscivo perfettamente a guardarmi intorno come se guardassi un video , ho percepito una sensazione strana , cominciai ad annusare e sentivo odore di terra bagnata (cosa che dove ero realmente non aveva piovuto) eppure sentivo un odore forte come se fossi realmente li, non pensai neanche un secondo al mio corpo continuavo a sentire odori "reali" che però non appartenevano a dove ero realmente, anche perchè in una stanza era impossibile sentire cosi in modo dettagliato determinati odori , poco dopo un pò cominciai a sentire lontano dei suoni e li presi consapevolezza di essere realmente lontano dalla mia stanza....purtroppo la mia vita mi concede pochi di questi spazi e con lo squillo del mio cellulare improvvisamente tornai cosciente dov ero, il risveglio è stato di colpo per il suono inaspettato e molto stancante tipo se avessi dormito dodici ore.

Un altra occasione con un mio amico appena tornato dal Messico , mi disse che li aveva provato delle tecniche di trans per alterare la coscienza e condurre una persona in un viaggio extracorporeo , era la mia prima volta e decisi di fidarmi e buttarmi. Quella volta mi diciamo "spaventai" un pò ed io non sono un tipo che s impressiona facilmente, andò tutto come previsto ero convinta di non essere più li e grazie alla sua "guida" era stato anche più facile andare via , ma purtroppo quella volta ebbi degli intoppi al ritorno, mentre riprendevo concezione della realtà mi sentivo bloccata a metà tra le realtà forse? ancora devo spiegarmelo , il mio amico mi disse che non mi ero rilassata completamente e la paura mi aveva rallentato...comunque l'unica sensazione che riesco a descrivere come se fosse ieri era il fatto di essere consapevole di dove ero , di voler a tutti costi muovermi , alzarmi o parlare ma il mio corpo non rispondeva ai miei comandi...ovvero io volevo alzarmi ma rimanevo li immobile una sensazione abbastanza brutta , scriverla è difficile viverla è un altra storia , comunque rimasi molto perplessa quella volta e decisi di non cimentarmi più ad occhi chiusi senza conoscere bene le tecniche inerenti a pratiche di tribù native messe in pratica alla rinfusa da un novizio.

Altre esperienze sono state piu che altro casuali , come sogni troppo reali , reali che i miei sensi riuscivano a percepire cose che solo essendo realmente li potevi sentire , oppure una volta sentivo di riuscire a respirare un aria diversa tipo se fosse migliore , o semplicemente sapere spostamenti della mia gatta nell'altra stanza mentre io ero sul letto a porta chiusa e riuscire a vedere e sentire il perimetro perfetto delle sue zampine sul parquè senza essere lì.

Forse non sono nulla ,sicuramente descrivere le percezione sensoriali è difficilissimo ma questo è il riassunto di tutto ciò che mi lega a quel mondo al dilà del corpo fisico. Spero solo di riuscire più avanti a far luce su alcuni miei dubbi e riuscire ad intraprendere per bene questo percorso che mi affascina da tempo e che sento realmente che faccia parte della mia natura da sempre , anche in quei piccoli momenti che in automatico volo sulla "nuvoletta" dove il mio sguardo si perde oltre a ciò che gli occhi possono vedere.
Credo sia un percorso dove bisogna dedicarci del tempo con dedizione e impegno poi come in tutte le cose la passione se realmente si vogliono avere dei "Reali" risultati e imparare a davvero a volare! :P

martedì 4 dicembre 2012

Modern Witch League 5#: Alfabeto di strega:


O - come Opale



Classe minerale: ossidi.
Formula chimica: SiO2 + H2O

Energie: proiettiva e ricettiva
Pianeti: tutti
Elementi:tutti
Divinità: Cupido
Erbe associate: alloro
Poteri: proiezione astrale, sensitività psichica, bellezza, denaro, fortuna, potere

L'azione terapeutica varia in relazione ai suoi colori. Ha i colori e le qualità di tutte le altre pietre, tanto che può essere caricato e programmato praticamente con ogni tipo di energia e usato in formule per tutte le esigenze magiche. L'opale viene indossato durante le proiezioni astrali per protezione e anche per facilitare il processo. Viene anche usato per rivivere le incarnazioni passate. Tenete l'opale nelle vostre mani e fissatelo. Muovete lo sguardo da un colore all'altro dentro ad esso finchè si stabilisce il contatto con l'inconscio. Quando ciò accade, riandate al passato col pensiero. La pietra è preferita da molti per sviluppare i poteri psichici e viene portata nei gioielli per questo scopo. L'opale viene anche portato addosso per rivelare la bellezza interiore. Gli opali color fuoco vengono usati spesso per attrarre il denaro, quelli neri sono apprezzati come pietre che hanno il potere dai maghi e dai seguaci della religione Wicca. E infine, per i suoi meravigliosi e brillanti colori, per il suo aspetto unico, l'opale è una pietra portafortuna.

Opale: elemento
L’opale racchiude il potere di tutti gli elementi e le loro rispettive caratteristiche: l’energia e la forza del Fuoco; la prosperità, la pace e il benessere della Terra; l’intuizione, le emozioni e la sensibilità dell’Acqua; la comunicazione e la creatività dell’Aria.

Opale: chakra
Opale di fuoco: secondo chakra Svadhishthana (“Addome”)
Opale nobile e tutte le altre varietà: quinto chakra Vishudda (“Gola”) e sesto chakra Ajna (“Fronte o Terzo Occhio”)

Opale: mitologia
Il nome opale ha una radice comune nel sanscrito upala, nel greco opallios e nel latino opalus con significato di “pietra preziosa”.
Numerose citazioni dimostrano che questa pietra è stata apprezzata dalle diverse culture nel corso dei secoli. Lo studioso romano Plinio descrive l’opale come avente “il fuoco del granato, il porpora brillante dell’ametista e il colore verde mare dello smeraldo, tutti scintillanti insieme in un’incredibile unione”. I Romani lo adoravano come il simbolo della speranza e della purezza. A quel tempo si pensava che chi lo indossava fosse protetto dalle malattie.




Leggende

Le leggende che circondano gli opali sono affascinanti e innumerevoli. Gli Aborigeni narrano che il loro creatore venne trasportato sulla terra da un arcobaleno, per portare un messaggio di pace all’umanità. Quando alla fine toccò terra, la pietra prese vita e cominciò ad emettere tutti i colori dell’arcobaleno.
Gli Indiani raccontano, invece, che le divinità Indù Brahama, Shiva e Visnu si innamorarono della stessa bellissima donna e se la contesero per lungo tempo. Un giorno, da gelosi amanti quali erano, durante un litigio, trasformarono l’oggetto del loro desiderio in una nuvola. Poi, ognuno di essi, all’insaputa dell’altro, le diede un colore per poterla riconoscere dalle altre.



La nuvola, però, variopinta di blu, rosso e giallo, venne portata via dal vento. Fu allora che i tre contendenti, per non perdere definitivamente l’amata, decisero di tramutare la nuvola in una gemma, conferendole il potere di infondere speranza e coraggio. Secondo il folklore arabo, invece, gli opali cadevano dal paradiso attraverso lampi di luce.

Si narra che…una farfalla, volando apparentemente spensierata e gaia, fosse triste perché la sua vita era di breve durata. Posatasi su una pietra, espresse in cuor suo una preghiera: chiese a Dio di diventare come quella pietra la cui vita durava millenni, libera da predatori. Nello stesso tempo la pietra vide questa meravigliosa creatura posarsi e pregava, anche lei, in cuor suo desiderando esser colorata, leggera e libera di muoversi, come quella farfalla.
La pietra voleva diventare farfalla e la farfalla pietra. Il Signore ascoltò le loro preghiere e li accontentò. Fu così che nacque l’opale, che non saprà mai se è una farfalla divenuta pietra o una pietra tramutata in farfalla.

Tutte le società che hanno utilizzato l’opale gli hanno conferito dei poteri magici che hanno sempre riguardato la vista, sia quella interiore che quella esteriore: dalla possibilità di vedere chiaramente i propri sentimenti, emozioni nascoste e desideri a quella di vedere nel futuro. Nel Medioevo si pensava che chi la indossasse diventasse invisibile e che fosse vitale per una buona vista.
L’opale ebbe il suo momento di massimo prestigio durante il regno della regina Vittoria d’Inghilterra, che ne fece una vera e propria icona della propria gioielleria.

Oggi l’opale è una gemma universalmente riconosciuta e apprezzata per la sua combinazione unica di colori. La proverbiale fortuna di chi lo indossa, giunta lungo i millenni dalla sua lontana scoperta, arriva fino a voi attraverso i nostri gioielli.

Fonti:
Cure-naturali - Varie Fonti
dai libri
"Enciclopedia delle pietre magiche" di Scott Cunningham
"La cristalloterapia" di D.Secchi e J.Ciaccio

Ricerca di Daphne VolvaRagnarok



domenica 25 novembre 2012

Modern Witch League 5#: Alfabeto di strega:


N - come Nótt


La Notte, figlia di Nǫrfi. Dai capelli neri e dalla pelle scura, ella cavalca nel cielo sul suo destriero Hrímfaxi, trascinando l'oscurità sul mondo.

Parentele:

-Figlia del gigante Nǫrfi, dai capelli neri e la pelle scura.
-Sposa tre volte. Da Naglfari ha il figlio Auðr, da Annarr la figlia Jǫrð, da Dellingr il figlio Dagr.
-Allfǫðr gli fornisce un cavallo e un carro. Da quel giorno egli cavalca nel cielo in groppa a Hrímfaxi, e ogni dodici ore porta la notte su tutta la terra.

Etimologia:

Nótt, cosmonimo.
«Notte».

Nótt | Norreno, sostantivo femminile nótt, «Notte». La parola era scritta in norreno nótt o, più raramente, nátt; anche se la reale pronuncia, in realtà, avrebbe dovuto comportare un'ortografia ntt. Derivante da un protogermanico *naht-, il termine è comune in tutte le lingue germaniche (cfr. antico e medio alto tedesco naht, tedesco Nacht, olandese nacht; anglosassone næht/niht, inglese night; danese nat, svedese natt). A sua volta, dalla radice indoeuropea *NOKʷT- (cfr. sanscrito niśā, greco nýx, latino nox, russo noč', etc.).


Peter Nicolai Arbo (1887) 



Nótt compare innanzitutto nel Vafþrúðnismál, in una strofa che ci ragguaglia sulle genealogie cosmico-primordiali. Per la prima volta, Nótt compare quale figlia di Nǫrfi, sposa di Dellingr e madre di Dagr.

Da dove il giorno è venuto,
lui che sulla schiera degli uomini va,
e la notte [Nótt] e le fasi lunari?

Dellingr si chiama
colui che fu il padre di Dagr,
e Nótt da Nǫrfi nacque;
luna piena e luna nuova
crearono gli dèi propizi
per segnare agli uomini il tempo.

Ljóða Edda > Vafþrúðnismál [24-25]


Un'altra strofa della stessa composizione cita invece Hrímfaxi, «criniera di brina», il cavallo di Nótt.
Stessa cosa in un passo del Alvíssmál, dove nótt sarebbe interpretabile come nome comune, senonché viene anche detta «figlia di Nǫrfi»
Bellissimo è l'«inno al giorno» con il quale la valchiria Sigrdrífa celebra il suo risveglio, nel canto eddico di cui è protagonista. La notte [Nótt] vi viene salutata insieme alle sue «sorelle», il giorno [Dagr] insieme ai suoi «figli».

Ma è Snorri, come al solito, a fornire la versione più estesa e dettagliata del mito di Nótt, a cui dedica il decimo capitolo della sua Edda. Ci racconta della sua nascita, portando a tre il numero dei suoi matrimoni, e infine narra di come Óðinn mise lei e suo figlio Dagr a cavalcare in cielo, portando rispettivamente la notte e il giorno:

Nǫrfi o Narfi si chiamava un gigante che abitava in Jǫtunheimr. Egli aveva una figlia, che si chiamava Nótt, la quale era scura di carnagione e nera di capelli, come si addiceva alla sua stirpe. Ella era moglie di un uomo chiamato Naglfari. Loro figlio fu Auðr. In seguito fu sposata a uno che si chiamava Annarr. La loro figlia si chiamò Jǫrð. Infine ebbe Dellingr, che era della stirpe degli Æsir. Loro figlio fu Dagr. Egli era luminoso e bello come suo padre. Quindi Allfǫðr prese Nótt e Dagr, figlio di lei, diede loro due cavalli e due carri e li mandò su in cielo, affinché cavalcassero ogni dodici ore attorno alla terra. Nótt corre per prima su quel cavallo che si chiama Hrímfaxi e ogni mattino esso bagna la terra con la schiuma del suo morso. Il cavallo che possiede Dagr si chiama Skinfaxi perché col suo manto illumina tutto il cielo e la terra.

Snorri Sturluson: Prose Edda > Gylfaginning [10]


Fonti: Bifrost e web

Modern Witch League 5#: Alfabeto di strega:


M - come Medusa


Esite una divinità che è l’altro volto della Grande Dèa, come anche «l’altro aspetto della bella Persefone» . A lei, Athena, nell’osservare il proprio riflesso nell’acqua, si vide, con orrore, somigliante. È una dèa che fu decapitata da colui che ne guardava il viso riflesso da una lustra superficie: un guerriero la cui ombra riflessa sul mare fu successivamente azzannata da un mostro marino. Questa dèa è Gorgo, il cui volto è simile a uno specchio, per chi, seppure terrorizzato, osa fissarlo.

Medusa è un mostro della mitologia greca, figlia di Forco e di Ceto. Era una delle Gorgoni, insieme a Steno ed Euriale, e l'unica a non essere immortale. Nelle rappresentazioni più antiche ella era orrenda, esattamente come le sue sorelle Steno ed Euriale. In versioni più recenti tuttavia (Pindaro, Ovidio) Medusa è stata considerata come una donna bellissima che riusciva ad affascinare gli uomini che non riuscendo a trattenersi si voltavano e la guardavano, trasformandosi in pietra.

Era un mostro, di aspetto terribile, con la testa cinta di serpenti, zanne di cinghiale, mani di bronzo, ali d’oro, occhi scintillanti e sguardo che impietriva. Perseo, venuto per ucciderla su ordine di Polidette, tiranno di Serifo, o di Atena, le tagliò la testa mentre Medusa dormiva, sollevandosi in aria con i sandali alati e servendosi dello scudo come di uno specchio per evitarne lo sguardo terribile. Dal suo capo uscirono il cavallo Pegaso e Crisaore. Atena poi ne fissò la testa al centro dell’egida sul suo petto (o sul suo scudo) e Perseo ne raccolse il sangue: velenoso quello sgorgato dalla vena sinistra, rimedio risuscitatore dei morti quello della vena destra.

La leggenda più tarda fece di Medusa una fanciulla rivale di Atena per la bellezza della chioma, che la dea punì cambiandone i capelli in serpenti, o anche una fanciulla che, violata da Poseidone in un tempio della dea, fu punita per il sacrilegio.
L’effigie riprodotta dai fonditori di artiglieria dell’epoca moderna per abbellimento, è divenuta poi simbolo dell’arma d’artiglieria e adoperata come fregio della bandoliera di parata e delle gualdrappe per cavalli.

Inoltre, la sua testa continuava a rendere di pietra chiunque la guardasse anche dopo essere stata staccata dal corpo: Perseo, infatti, la mostrò ad Atlante che diventò il monte omonimo, quindi a Fineo (o Agenore) e duecento dei suoi seguaci durante lo scontro armato per la mano di Andromeda. Inoltre usò la testa della gorgone anche per riscattare la madre, tenuta prigioniera dal perfido re Polidette.
Infine, la testa di Medusa fu donata da Perseo ad Atena, che gli aveva donato lo specchio riflettente con il quale aveva potuto affrontare Medusa senza guardarla direttamente negli occhi e senza così essere pietrificato; Atena, ricevutala in dono, la pose al centro della propria Egida fondendola con essa, lo scudo così assunse la capacità di ridurre in pietra chiunque.
Secondo una variante Perseo seppellì la testa ad Argo.


Medusa : Michelangelo Merisi da Caravaggio - 1597 ca. - olio su tela - Galleria degli Uffizi, Firenze





Modern Witch League 5#: Alfabeto di strega:


I- come Inanna


Figlia del dio del cielo An, ma anche del dio della luna Nanna. È sorella del dio del Sole Utu, nipote del dio dell'Aria Enlil e compagna del dio-pastore Dumuzi. Era soprannominata dai Sumeri "Anunita" (o anunitu), perché era la preferita del prozio Anu, il padre degli dei che abitava in cielo e che giaceva con lei, quando veniva in visita sulla terra.
Ella fa parte del clan degli Dei Enliliti in contrapposizione agli Dei del clan di Enki fratellastro e rivale di Enlil.


Inanna è la più importante Dea sumera dell’antica civiltà mesopotamica.
Dea dell’amore, della fecondità e della bellezza, Inanna è regina dei cieli e della terra. E’ anche Dea del grano, della guerra, e dell’amore sessuale.
Lei è contemporaneamente regina della terra e del cielo, della materia e dello spirito, dell’oscurità e della luce, dell’abbondanza della terra e guida celeste.
Inanna ha una sorella: Ereshkigal. E’ la sua ombra, il suo complemento: insieme le due dee formano il disegno bipolare della totalità del femminile archetipico, l’unità madre-figlia della grande Dea. Tale disegno è analogo alle peregrinazioni della stella Inanna, sopra e sotto l’orizzonte. La faccia illuminata e la faccia buia della luna.
Entrambe le immagini delle dee rappresentano fasi di un tutto, che va visto e onorato.
Ereshkigal è la dea oscura. Il suo nome significa “signora del gran luogo inferiore” , ma prima di essere relegata nel kur, anche lei era una dea dei cereali e viveva nel mondo superno.
Perciò simboleggia il gran circolo della natura, il seme al di sopra del terreno che cresce, e il seme sotto terra che muore per poi germogliare nuovamente.
Rappresenta il continuum in cui i vari stati sono semplicemente vissuti come trasformazioni di un’unica energia. Secondo il mito, quando si trovava nel mondo superno, Ereshkigal si chiamava Ninlil e veniva detta la moglie di Enlil, il dio del cielo della seconda generazione. Ninlil fu più volte violentata dal marito sotto vari travestimenti. Sicchè gli dei lo punirono mandandolo nel mondo sotterraneo. Ma per amore del consorte, Ninlil lo seguì negli inferi dove assunse il nome di Ereshkigal.

Essa simboleggia l’abisso che è la sorgente e la fine, il terreno di tutto quanto l’essere.
Il suo regno rappresenta l’unica certezza della vita: il fatto che tutti moriamo.


I numerosi miti su Inanna furono creati tra il 3500 a. C. e il 1900, ma probabilmente hanno origini anche anteriori. Nella loro versione originale si trattava sicuramente di miti pre-patriarcali. Tuttavia le storie che la riguardano dimostrano le incursioni del patriarcato nella progressiva sua perdita di status, tale per cui da “Dea di ogni cosa” gradualmente si trasformò in una seduttrice. Il fatto che nella preistoria fosse rappresentata come una Dea di fertilità della terra, come testimoniano le statuine che la ritraggono con grandi fianchi e seni prosperosi, mentre in seguito si trasformò in una “bella donna” è un chiaro sintomo dell’avvento del potere patriarcale. Quando i Babilonesi e gli Assiri subentrarono in Mesopotamia ai Sumeri, identificarono con Inanna la loro dea Ishtar.
I racconti ed il suo mito forniscono in primo luogo la trasposizione letteraria del ciclo stagionale e del ritmo della natura, con i suoi mutamenti, lo svuotamento e riempimento dei granai, la trasformazione dei cereali e dell’uva. In secondo luogo il mito della discesa negli inferi è indubbiamente la storia di un’iniziazione ai misteri.

Patrona di tutte le emozioni quali amore, gelosia, gioia, dolore, timidezza ed esibizionismo, fino alla passione, l’ambizione e la generosità, Inanna fu eternamente giovane, dinamica, fiera, sensuale e libera. Una variante del suo nome è Ninnanna, che significa regina del cielo. E’ anche chiamata Ninsianna quale personificazione del pianeta Venere. Viene descritta come una dea riccamente abbigliata o completamente nuda.
Il suo simbolo è la stella a otto punte. Suoi importanti santuari si trovavano a Uruk, Zabala e in Babilonia.
Non fu mai accasata, nè dominata da alcuno, magnetica quanto indipendente. Sempre in movimento, alla ricerca della sua casa, del suo potere. Regina del cielo, dea delle piogge gentili e dei terribili acquazzoni, dea del mattino e stella della sera, regina della terra e della sua fertilità, ma anche dea della guerra e dell’amore sessuale. Più estroversa persino di Afrodite, era una dea molto attiva. Molti furono i nomi attraverso cui il suo culto si diffuse trasformandosi (Ishtar, Iside, Neith, Meti, Astarte, Cibele, Afrodite, Brigit), tuttavia tutte le dee che vennero dopo di lei vengono descritte come molto meno potenti di quanto lo fosse Inanna.


Fonti: "il dizionazio delle Dee e delle Eroine" di Patricia Monoghan
"la grande Dea-il viaggio di Inanna regina dei mondi" di S.W.Perera
Eridano School of astrology - Manuela Caregnato


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H - come Heket


La dea Heket o Hequet-Hiquit era la divina madre della fertilità dell'antico Egitto, la protettrice della nuova vita.

Era spesso rappresentata come una rana o una donna con il capo di rana, ed era frequentemente invocata per portare protezione al processo del parto o per difendere l'unità familiare e custodire la casa.
Gli amuleti indossati dalle donne come protezione al momento della nascita portavano spesso la sua immagine, e si credeva anche che ella portasse sollievo alla madre grazie a degli arnesi raffigurati sul ventre o poggiati simili a coltelli aiutasse dai dolori durante il parto.

L'influenza di Heket si manifestava nell'infondere i primi segni della vita ad un bambino non ancora nato, e nell'accelerare gli ultimi momenti di travaglio.

Si riteneva che Heket fosse una tra le divinità che creavano la forma del bambino nel ventre materno.
Secondo alcune fonti essa era da considerare la controparte femminile del dio Ariete Khnum, se non addirittura la sposa, il quale plasmava i fanciulli non ancora nati sul suo tornio da vasaio.


Non è sorprendente che la rana fosse associata alla gestazione e al parto. Le rane adulte sarebbero state numerose all’alba dei tempi e le loro uova sarebbero state abbondanti nelle acque del Nilo e nelle sue cateratte. Poiché gli Egiziani ritenevano che la vita emergesse dalle acque primordiali di Nu e che il Nilo stesso sgorgasse da Nu, le sue acque sarebbero dunque state indicative della nuova vita, specialmente qualora si consideri che il fiume era essenziale alla nuova crescita del raccolto e al nutrimento del popolo egiziano. La connessione si sarebbe rafforzata dall’osservazione delle acque del feto che si rompevano prima del momento della nascita. I bambini, come le rane, emergevano dall’acqua.

L’immagine di Heket divenne un potente totem di protezione.
Era questo un modo per assicurarsi la protezione sacra che Heket poteva fornire, ponendosi sotto la sua tutela durante il periodo della gestazione e del parto.
Heket era anche una protettrice della casa. Coltelli magici con rappresentazioni della divinità rana erano usati durante il Medio Regno per assicurare protezione al nucleo familiare.
Nelle tradizioni dell’America centrale si riteneva che la rana portasse salute eliminando l’energia negativa e tenendo lontano il male.
Le ostetriche erano definite "serve di Heket" in onore del loro compito di dispensare la vita. I colori di Heket sono il verde e il rosa.

Tra le forme di protezione di Heket c’era quella di disperdere le forze negative assicurando alla nuova vita un passaggio sicuro nel mondo.

Fonti: Vari appunti e fonti

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G - come Gea-Gaia


Nel vuoto primordiale cominciò la danza di Gaia, la dea della Terra.
Si ripiegò in forma di sfera e dalla sua schiena crebbero le montagne.
L'umidità presente nel suo corpo si trasformò in pioggia feconda,
i suoi interstizi si convertirono in valli, dai suoi pori spuntarono le prime piante
e dalla sua pelle i primi animali. In seguito dal suo seno fece nascere donne e uomini .


Etimologia: Gea o Gaia (in greco attico Γῆ, in greco ionico Γαῖα) nella mitologia greca è il Titano femmina che impersona la Terra, identificata nella Dea Romana Tellure.

Mito: Gaia è il nome della Dea attraverso cui gli antichi Greci onoravano la Terra.
In base a questa credenza, Gaia, fecondo ventre cosinico scaturito dal primordiale spazio interstellare noto con l’appellativo di Caos.
La Teogonia di Esiodo racconta come, dopo il Caos, sorse l’immortale Gea, progenitrice degli dei dell’Olimpo. Da sola e senza congiungersi con nessuno, ella generò Urano (il cielo stellato), Ponto (le sterili profondità del mare) e le montagne. In seguito, racconta sempre Esiodo, si unì ad Urano dando alla luce i Titani. Esiodo parla anche della successiva progenie di Gaia ed Urano, dapprima i Ciclopi. Poi i tre terribili Ecatonchiri dalle cento braccia.
ma Urano, temendo che la loro forza potesse essere superiore a a sua, ha proibito a Gaia di partorirli.
Nondimeno, a Cronos, il Tempo, il più forte dei suoi figli, Gaia donò una falce fatta con un materiale duro come l'acciaio e simile al diamante: con essa Cronos avrebbe reciso i genitali di Urano ponendosi all'entrata del ventre materno.
Ciò ha permesso a Gaia di creare tutti gli dèi e tutte le dee dell'antica Grecia.

Presso il celeberrimo tempio innalzato a Delfi in suo onore, si recavano le sacerdotesse che gettavano manciate di erbe sacre all'interno di un calderone, ricorrendo al fragrante fumo che ne scaturiva per invocare l'eterna saggezza di Gaia.

Fonti: Il web




martedì 25 settembre 2012

Tell The Owl - Argomento ⑦ :

Pagani di Ieri e di Oggi: religione, moda, fanatismo



Devo dire che questo settimo argomento del progetto Tell The Owl è realmente impegnativo infatti ho cercato di trovare una giornata dove non avessi tanti impegni per potermici dedicare..

Allora comincio nel spiegare le mie credenze , io conobbi quest'arte 10 anni fà grazie a due signore che mi indirizzarono verso un culto particolare che però rispecchia completamente i miei ideali , questo culto è stato tramandato oralmente e anche tramite alcuni propri scritti, risale alle prime forme dell'antica religione e diciamo non ha niente a che fare con i culti neo.pagani che a mio avviso essendo una rievocazione ai giorni d'oggi del paganesimo tralascia dei punti più che fondamentali dell'antico culto distaccandosi completamente.

Non sono contro le correnti Neo.Pagane come la Wicca, perchè rispetto il pensiero di qualsiasi credenza , infatti ho avuto modo di studiarla a lungo proprio per capire come veniva espressa l'arte della vecchia religione e dei culti originari in questa nuova corrente ,solo che non mi sono ritrovata concordante su la maggior parte dei punti che caratterizza questo credo. Quindi ho continuato a seguire il culto che mi era stato indirizzato da due praticanti con molti piu anni di me quando ho scoperto questo cammino , che rappresenta perfettamente il mio pensiero e i miei ideali ..
solo è un pò piu complicato adattarlo ai giorni nostri perchè è un elevazione spirituale che dentro le mura di una casa non ha efficacia per la mancanza di contatto con le energie che si utilizzano ed ha altri usi che una volta era piu facile praticare , forse questo è un punto non concordante con la Wicca perchè alcuni scrittori dei vari testi su questa nuova corrente, semplificano adattando al giorno d'oggi delle pratiche tralasciando dei dettagli fondamentali per la riuscita delle stesse pratiche che si utilizzavano una volta e quindi di rado riescono a far elevare lo spirito a maggiore conoscenza.

Ecco perchè dico che bisogna prendere le correnti Neo.Pagane con le pinze e i libri inerenti , perchè senza una cultura approfondita sui vari culti originari si può arrivare a ben poco di capacità...

Quindi per non allontanarmi dall'argomento "pagani di ieri e di oggi" inizio nel dire che ormai e malincuore bisogna ammettere che l'1% delle persone che "dicono" di praticare quest'arte sia pagana che Neo.pagana sanno realmente di cosa si tratta e il vero senso di quest'arte.
Purtroppo questi culti stanno diventando una moda tra i più giovani e non riescono nemmeno a capire che cosi facendo ovvero con poche reali documentazioni e poca informazione arriveranno a ben poco!
questa è anche colpa della piattaforma d'internet che divulga informazioni senza reali fonti e con scarse fondamenta , quindi un culto cosi stupendo ma anche complicato perchè bisogna scavare nel passato ,viene ormai considerato una fantasia degli adolescenti incuriositi da i vari film sulla "magia" ma che con la realtà centrano ben poco , quindi ridicolizzato buttando giù ideali che dopo tante battaglie , dopo milioni di vite bruciate per far sopravvivere nel corso dei secoli sta perdendo mano mano il reale significato diventando cosi un gioco per tredicenni.

Bisogna anche ammettere che in quel 1% di persone che sanno realmente di cosa si tratta quest'arte la metà finge , si crea dei finti personaggi per innalzare la sua credibilità ma quando realmente provi a parlarci per condividere le conoscenze ti rendi conto di quanto poco realmente sappiano.

Sinceramente questa situazione mi fà imbestialire perchè ci sono tante persone come me che dopo anni e anni di studio di credenze preistoriche , di mitologia , antropologia e teologia si sentono dire da adolescenti insolenti e ormai dentro la foga del "fanatismo e moda" che noi non ci capiamo granchè e quando con tanta pazienza si prova a far capire qualcosa l'aiuto viene anche disprezzato e sinceramente ognuno è padrone di vivere nella propria realtà!

Sono founder di un forum che si chiama la "Sorgente Pagana" il senso del mio forum è di divulgare il più possibile reali informazioni su quest'arte e tutto ciò che la caratterizza.
E' stato fondato 2 anni fà e più si và avanti e più mi rendo conto di quante lagune ci siano nelle persone che si avvicinano a questo credo , purtroppo tutto ciò è anche colpa degli esponenti delle correnti neo.pagane che pubblicano libri , creano associazioni ma alla fine di informazioni utili ne contengono ben poche.

Io non capisco come sia possibile praticare (c'è chi dice anche da anni) un culto Neo - Pagano ovvero che segue gli antichi culti pagani ,senza aver studiato perlomeno essersi informati sui propri antenati. Come si può dire di seguire una corrente Neo.Pagana che adatta ad oggi un antico culto senza conoscere le basi , le pratiche , le tradizioni dell'antica religione?

Non avrebbe senso e non ha senso.

Ma purtroppo le lagune sono oceani. E bisognerebbe partire dall'inizio dei tempi , ma anche da proprio il termine "Pagano - Paganesimo" .

Il paganesimo oggi pare riacquistare una nuova vita , e tornare a fare parte delle religioni seguite da migliaia di persone. Ma sotto questo termine , a tratti ambiguo , si celano realtà spesso molto diverse , sincretistiche , che ben poco hanno a che fare con l'originale concetto. Vediamo pertanto di fare un pò di chiarezza dal punto di vista filologico , cercando di identificare cosa s'intende con il termine paganesimo.

Nell'Enciclopedia Europea (Garzanti 1979) alla voce "Paganesimo" si legge: "La religione dei pagani. Il termine pagano designa colui che non ha aderito al cristianesimo ed è rimasto fedele all'antica religione". L'origine del vocabolo è spiegata in vario modo. Per la maggior parte degli studiosi (e gia per C. Baronio nel 1586), paganus equivale a rustico: i pagi, villaggi, sarebbero stati appunto l'ultimo rifugio del paganesimo.

Gli Studiosi di storia delle religioni sono soliti a dividere le religioni in tre grandi gruppi:

- Le Religioni della preistoria;
- Le Religioni dei popoli storici;
- Le Nuove Religioni

Delle prime sappiamo pochissimo , mancano infatti le fonti per comprendere il tipo di culti e credenze che animavano la vita religiosa di questi nostri lontani progenitori , possiamo solamente desumere alcuni dati dei ritrovamenti archeologici.

Le seconde comprendono moltissime religioni oggi ritenute "estinte", e sono quelle propriamente definite "pagane" , oltre ai grandi monoteismi. Ma questi non sono oggetto del nostro studio.
Le nuove religioni sono culti nati negli ultimi due secoli, alcune sono ancora considerate sette: i bambini di Dio , i Testimoni di Geova, i Mormoni , le varie chiese africane e orientali , la wicca eccetera.

Esistono moltissimi modi per approcciarsi alla storia delle religioni. Le religioni del mondo antico , per consuetudine, sono infatti riunibili in gruppi: le religioni dei popoli del vicino Oriente ; le religione indoeuropee ; le religioni mediterranee ; le religioni dei popoli del Nord ; i culti misterici.

Le religioni del Vicino Oriente , che possono anche essere definite mesopotamiche , comprendono i culti: Accaidi , Assiri,Babilonesi , Cananei, Cartaginesi, Egizi , Elamiti , Fenici, Hurriti, Nabatei , Abitanti di Palmira , Parsi , Semiti , Siriani , Sumeri , popoli di Ugarit, seguaci dello zoroastrismo.

Tra le religioni indoeuropee figurano i culti di : Cretesi-Micenei ; Pre-elleni ed Elleni (la cosiddetta religione omerica) , Frigi , Ittiti , Slavi , Sciti.
Tra le religioni cosiddette mediterranee compaiono le fedi di : Baschi , Etruschi ,Italici , Romani.

Tra le religioni dei popoli del Nord vi sono i culti di : Baltici, Celti, Finnici, Germani, Lettoni,Lituani, Magiari,Prussiani,Ugrofinnici.
Infine i culti misterici , diffusi in quasi tutte le aree prese in considerazione, si possono dividere in : Misteri di Adone, Misteri di Attis e Cibele, Misteri di Dioniso, Misteri di Adone , Misteri Eleusini , Misteri di Iside e Osiride , Misteri di Mitra , Misteri orfici , Misteri di Samotracia.


Prima di andare avanti e rimanendo quindi in argomento di culti preistorici sarebbe opportuno soffermarci un attimo sulle Traccie dell'antica Dea.
L'importanza e l'antichità del culto rivolto a divinità femminili sono considerevoli. Immagini sacre di chiaro aspetto femminili sono associate ad alcune tra le più antiche testimonianze archeologiche dell'espressione religiosa e mantengono , peraltro , la loro efficacia ancora nel mondo contemporaneo.
Le raffigurazioni della divinità femminile rappresentano una vasta gamma di forme , dalle rappresentazioni aniconiche, in cui compaiono in maniera astratta gli organi della riproduzione , a quelle perfettamente iconiche, assai elaborate e decorate con regale eleganza. Le immagini di questo genere risultano collegate a tutti i principali momenti e aspetti dell'esistenza umana, dalla nascita all'iniziazione, dal matrimonio alla riproduzione e alla morte.
(Enciclopedia delle religioni a cura di M.Eliade, Milano 1988 voce "culto della Dea").

E' ormai assodato che il culto della Dea è continuato nel tempo , mutando forma, conoscendo momenti di crisi, istituzionalizzandosi in una serie di figure chiave di dee dai differenti nomi.
Sono molti i miti che riguardano la Grande Madre tramandati su tavolette d'argilla databili a circa 4'000 anni fà, che in realtà sono le più antiche scritture giunte sino a noi. In questi miti la Grande Madre è sempre onnipotente e onniscente, crea dal nulla o da se stessa la terra, il cielo,le acque e tutto ciò che vive nel mondo, quindi uomini,animali e piante, e anche gli altri Dei.
Più tardi anche Esiodo nella Teogonia parlarà di Gaia come generatrice del cielo stellato, Urano , che si unirà a lei per fecondarla e generare il mare,i monti e gli altri dei. La Grande Madre è quindi una divinità assoluta. l'unica che possegga il segreto della vita e della fertilità e che possa trasmetterlo , a sua esclusiva discrezione , a tutto ciò che esiste.
Questa idea è nata nella preistoria dall'osservazione della donna come persona in grado di rimanere gravida e , mutando il proprio aspetto fisico, partorire , per poi tornare ad assumere le caratteristiche fisiche di una fanciulla , la kore , come se nulla fosse avvenuto. Inoltre la donna aveva il tremendo potere di nutrire con il latte del proprio seno il neonato, decretandone cosi la vita o la morte. L'agente fecondante era ritenuto legato alle acque, al vento , ai raggi della luna e solo piuttosto tardi l'uomo prese coscienza del suo ruolo nel processo di creazione di una nuova vita. Anche le mestruazioni legavano la donna ai cicli lunari , alle maree, alle piene dei grandi fiumi come il Nilo, ai cicli della vegetazioni , alle migrazioni degli animali, tutte cose sacre per la mentalità degli antichi. Non deve stupire che l'uomo abbia riconosciuto tardi il suo ruolo, infatti solamente alla fine dell'Ottocento è stato scientificamente provato che lo spermatozoo penetra nell'ovulo femminile , producendo quindi il concepimento vero e proprio.

Tra gli ambiti pertinenti alla Grande Dea vi erano anche la cultura dei cerali e la medicina. alcuni studiosi ritengono che sin dagli inizi del tempo le donne abbiano raccolto frutti,radici, e piante commestibili per sfamare la comunità, mentre gli uomini erano dediti alla caccia. Ed è quindi plausibile che durante la raccolta le donne avessero sviluppato una serie di conoscenze su luoghi, tempi e modalità di crescita di piante come il riso e il grano e similmente, sopratutto sperimentate su se stesse, avevano conosciuto i poteri curativi o velenosi delle piante.

Cosi facendo le donne essendo sempre a contatto con erbe e piante scoprirono anche la forza degli Allucinogeni , involontariamente e inconsapevolmente assumevano anche sostanze che alteravano la realtà e quindi (successivamente anche nella "caccia alle streghe" ) la motivazione di alcuni aspetti allucinogeni nelle confessioni obbligate dagli inquisitori erano dovute a effetti di determinati parassiti ad esempio "Ergot" un fungo parassita allucinogeno che cresceva nelle piante di grano di solanacee , ovvero un grano "povero" per i contadini o abitanti di villaggi , che conduceva a chi lo assorbiva anche tramite il semplice mangiare il pane degli effetti di trance alterato che gli faceva credere anche di essere riuscite a "volare" realmente.

Tutte le varie esperienze e conoscenze provate su pelle erano state tramandate di madre in figlia ed erano divenute patrimonio culturale di gruppi che si erano stabiliti in zone nelle quali era possibile coltivare i cereali e allevare il bestiame , senza dover seguire le migrazioni dei branchi di animali selvatici per procurarsi il cibo necessario alla sopravvivenza.

Sempre a causa delle manifestazioni divine delle quali delle quali la donna era parte, come ad esempio la ciclità dei fenomeni naturali, l'essere femminile era strettamente legato alla divinazione e alla magia.

Quindi ci fà considerare che tutte questi riferimenti storici risalenti a 6000 anni prima di Cristo , di quanto era importante il ruolo della donna e di quanto fosse legato al divino più di quanto si riconosce tutt'ora.


Penso che l'arte della vecchia religione ha degli antenati primordiali sulle pratiche e il modo di vivere quest arte secoli addietro, da quando l'uomo è un abitante di questo pianeta ha sempre cercato di darsi una spiegazione sulla propria esistenza e di conseguenza ha sempre cercato di analizzare ciò che lo circonda perchè era quello che si basava la sua vita , una volta sopravvivere significava lottare tutti i giorni con energie naturali molto potenti distruttive, però allo stesso tempo ammirava le stesse energie dare vita a ciò che di conseguenza teneva in vita gli abitanti della Terra , quindi diventava sempre più consapevole che ciò che lo circondava era vivo tanto quanto o se non oltre l'umanità stessa.
Con il tempo analizzando e provando sul proprio corpo questo grande ciclo di forza creatrice e distruttrice imparò a utilizzare le stesse forze come un arma per proteggersi ed utilizzarle per la sua sopravvivenza in modo da poter convivere con loro riuscendo poi ad avere un'esistenza migliore.
Tutto ciò portò l'essere umano ad utilizzare queste grandi forze in modo sempre presente nella propria vita , come l'utilizzo del fuoco per scaldarsi quando il vento del nord era di passaggio o per rendere migliore il cibo , cosi via ogni forza elementare poteva essere utilizzata perchè le stesse energie tenevano in vita l'uomo.

Con il passare del tempo maggiori consapevolezze miglioravano la vita su questo pianeta, ma conducevano lo stesso uomo a stare a contatto sempre più stretto con queste grandissime forze ignote.
Ogni istante di vita era una continua lotta per la sopravvivenza con delle energie benevoli e non a noi ancora ignote , energie che non potevano essere contrastate con l'istinto animale perchè non avevano una forma fisica.

Successivamente l’essere umano senti il bisogno di dare un identità, un personaggio a queste grandi forze che erano parte essenziale della loro vita . Così cominciarono a nascere le prime forme di divinità e così via nei secoli cominciarono a nascere i veri e propri pantheon ,ognuno di loro aveva un compito ben preciso nella vita dell’uomo.

Cosi facendo nacquero le prime arti magiche che erano concentrate completamente su la forza della natura , cercando di dominarla e utilizzarla per i propri scopi , quindi l'uso di rituali propiziatori e non , per fertilità , buon raccolto , buona semina , per favorire la caccia e etc.
L'uso di pozioni utilizzando la conoscenza di piante e erbe , le prime forme divinatorie e da qui il festeggiare i solstizi e equinozi anch'essi una parte essenziale della sopravvivenza perchè stabilivano il tempo giusto per seminare , raccoglie e cosi vià.

Ogni cosa era studiata alla perfezione dai cicli lunari , i cicli solari , i cicli della terra e dei suoi abitanti per permettere di vivere in perfetta sintonia con essi e avere un andamento di vita migliore.

Anche le stesse Divinità erano simboliche non rappresentavano come pratica la dottrina cattolica l'essere umano come figlio di Dio nato con questo aspetto perchè somigliante al grande padre , ma bensi il contrario , la figura era nata sotto somiglianza dell'uomo perchè esso gli potesse dare un aspetto e un simbolismo visivo per poterci parlare e chiedere un aiuto .
Tante divinità per molteplici scopi ma che alla fine erano un modo per dare forza e incitamento per superare la vita di tutti i giorni e riuscire in miglior modo a eloggiare le energie presenti su questo pianeta.

Sarebbe infinito continuare a parlare di come sono nati gli antichi culti , mitologie apparte che forse sono le piu recenti.

Il mio discorso è che molte volte gli scrittori che hanno creato le correnti Neo.Pagane come la Wicca tralasciano dei simbolismi antichi che non andrebbero tralasciati ma bensi spiegati e integrati nelle pratiche perché cosi facendo tralasciano dei punti essenziali che caratterizzano i culti pagani e che si distaccano completamente dall’antica religione invece di adattarla al giorno d’oggi senza fare tagli.
Anche perché ognuno di noi è libero di seguire il culto che ritiene piu opportuno per i propri ideali ma se si segue un culto “recente” che segue le orme di uno antico e nascosto nel tempo deve prima cercare di studiare il suo antenato per poter da solo capire il reale senso di questa credenza perché appunto molte volte gli scrittori riassumono troppo anche quello che non dovrebbero .

Facendo si che chi si avvicina per la prima volta a quest'arte senza aver studiato nulla in proposito rimane con dei dubbi infiniti e non capisca realmente il senso di come sono nate determinate credenze e il perchè si usa venerare questa divinità per una cosa o per un altra e cosi via.

Quindi una cosa che posso consigliare a chiunque si sta avvicinando ora in questo mondo è per prima di censurare completamente il mondo del web a meno che vi sia consigliato qualche sito da persone più esperte , di valutare chi vuole darvi un "insegnamento" e cosa più importante invece di andare a spendere i soldi per libri new age o prima di buttarvi su una "nuova" corrente di studiare , fare ricerche e informarsi a quale culto è legata la nuova corrente , in modo da conoscere le origini e poter applicare come autodidatti il vostro sapere alla frenetica vita di oggi. Poi bè dopo che avrete capito le origini dell'antica tradizione in questione, saprete da soli valutare gli scrittori new age che realmente praticano le caratteristiche del culto che dicono di aver rievocato al giorno d'oggi.
Quando appunto avrete una basilare cultura di fondo sarà tutto più semplice.


Un Abbraccio!

Fonti mie ricerche su libri vari.

Documento di Daphne VolvaRagnarok